In questo articolo parlo dei rapporti fra capitale umano e orientamento professionale.
Inizio parlando prima del significato dell’espressione capitale umano, di chi l’ha sviluppata, di come si è evoluta e poi dei rapporti del concetto di capitale umano con l’orientamento professionale.
Definizioni di capitale umano
Il termine capitale umano fa riferimento alle capacità e alle qualità delle persone che le rendono produttive. La conoscenza è la caratteristica più importante, ma contano anche altri fattori, dal senso di puntualità allo stato di salute.
Concetti collegati sono che, su grandi numeri, maggiore è il capitale umano personale e maggiore sarà il livello di reddito della persona. E ugualmente, sempre su grandi numeri, maggiore è il capitale umano dei dipendenti, maggiori saranno i risultati economici dell’impresa che li impiega.
In questa accezione, il termine capitale umano si riferisce al valore economico che le persone portano ad un’organizzazione o ad un’economia in generale attraverso le loro competenze, conoscenze, esperienze e abilità. Il capitale umano rappresenta il valore che i lavoratori portano al mercato del lavoro, sia in termini di produttività che di innovazione. Ciò include, come ho già detto, non solo le competenze tecniche, ma anche le capacità di leadership, la creatività, l’adattabilità e la capacità di risolvere i problemi.
Il concetto di capitale umano è importante perché evidenzia il fatto che in molti settori economici le persone sono un investimento strategico per il successo a lungo termine. Pertanto, molte aziende cercano di attrarre, sviluppare e mantenere talenti di alta qualità come parte della loro strategia di crescita e sviluppo.
L’investimento nel capitale umano si riferisce principalmente all’istruzione, ma include anche altre cose, ad esempio la trasmissione da parte dei genitori di valori coerenti con quelli del mondo produttivo.
In passato, per molti economisti lo sviluppo economico dipendeva in gran parte da beni fisici tangibili come terreni, fabbriche e attrezzature. La manodopera era una componente necessaria, ma l’aumento del valore dell’azienda proveniva soprattutto dagli investimenti in beni strumentali. La teoria del capitale umano pone l’accento sul fatto che l’istruzione e l’assistenza sanitaria siano la chiave per migliorare il capitale umano e, in ultima analisi, aumentare i risultati economici delle nazioni.
Secondo la teoria del capitale umano il comportamento è determinato dall’interesse economico degli individui che si suppone operano all’interno di mercati liberamente competitivi.
Chi ha sviluppato il concetto di capitale umano?
Il concetto di capitale umano è stato sviluppato da economisti come Gary Becker e Theodore Schultz nel corso degli anni ’60 e ’70. Entrambi i ricercatori sono stati premiati con il premio Nobel per l’economia per il loro lavoro pionieristico nell’analisi economica del ruolo dell’istruzione e della formazione nella produttività e nella crescita economica.
Gary Becker, in particolare, è stato uno dei primi economisti a sviluppare un modello formale di capitale umano nel suo libro del 1964 “Human Capital”. In questo libro, Becker sosteneva che l’istruzione e la formazione dei lavoratori rappresentavano un investimento nel loro capitale umano, che avrebbe portato a una maggiore produttività e a un aumento della crescita economica a lungo termine.
Da allora, il concetto di capitale umano è stato ampiamente utilizzato in molti campi, tra cui l’economia, la gestione aziendale e le politiche pubbliche, per comprendere il ruolo delle persone nella creazione di valore economico.
Il libro Human Capital di Gary Becker
Il libro “Human Capital” di Gary Becker, pubblicato nel 1964, è considerato un classico dell’economia del lavoro e ha contribuito a definire il concetto di capitale umano.
Nel libro, Becker sostiene che l’istruzione e la formazione dei lavoratori rappresentano un investimento nel loro capitale umano, che migliora la loro produttività e il loro valore sul mercato del lavoro. Secondo Becker, il capitale umano è costituito da tutte le conoscenze, le competenze, le abilità e le esperienze acquisite dai lavoratori, e rappresenta una risorsa che le aziende e le economie possono utilizzare per migliorare la loro efficienza e produttività.
Becker analizza come gli investimenti in capitale umano siano influenzati da fattori come i costi dell’istruzione, il reddito previsto, i tassi di interesse e le aspettative di carriera. Inoltre, il libro esamina anche come l’istruzione e la formazione possano influenzare la disuguaglianza economica e sociale, sottolineando l’importanza di investire in capitale umano per promuovere la mobilità sociale e migliorare la qualità della vita delle persone.
Il libro di Becker ha avuto un impatto significativo sulla teoria economica e sulle politiche pubbliche, dimostrando che gli investimenti in capitale umano sono importanti non solo per l’individuo ma anche per l’intera economia.
Critiche al concetto di capitale umano
Il concetto di capitale umano è ampiamente utilizzato, tuttavia ha raccolto anche numerose critiche.
In primo luogo, alcuni critici sostengono che il concetto di capitale umano tende a ridurre le persone a risorse produttive e ad ignorare la loro dignità e il loro valore intrinseco come individui. Ciò può portare ad una maggiore pressione sui lavoratori perché investano nella formazione, senza considerare le loro preferenze personali e le loro scelte di vita.
In secondo luogo, altri critici sostengono che il concetto di capitale umano tende a concentrarsi sulla quantità di conoscenze e competenze possedute dai lavoratori, piuttosto che sulla qualità. Ciò significa che le abilità e le conoscenze che sono difficili da misurare, come la creatività, la capacità di risolvere i problemi e la collaborazione, potrebbero essere trascurate.
Infine, ci sono alcune critiche riguardanti l’uso del concetto di capitale umano come strumento per massimizzare la produttività e i profitti. Questo potrebbe portare ad una riduzione degli investimenti nelle comunità e nella formazione delle persone che non sono considerate produttive o che non hanno accesso alle opportunità educative e lavorative.
Punti di contatto fra il concetto di capitale umano e il concetto di occupabilità
Il concetto di capitale umano e quello di occupabilità hanno alcuni punti di contatto, in quanto entrambi si riferiscono alle abilità, alle conoscenze e alle esperienze che i lavoratori acquisiscono nel corso della loro vita lavorativa.
In particolare, il concetto di capitale umano si concentra sull’investimento che i lavoratori fanno nella loro istruzione e formazione, che produce un aumento del loro valore sul mercato del lavoro e un miglioramento della loro produttività. D’altra parte, il concetto di occupabilità si riferisce alla capacità dei lavoratori di trovare e mantenere un lavoro nel mercato del lavoro, cosa che dipende dalle loro competenze, conoscenze e abilità.
Entrambi i concetti sottolineano l’importanza dell’aggiornamento continuo delle competenze e dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, al fine di garantire la propria competitività e il proprio valore nel mercato del lavoro. In questo senso, il capitale umano può essere visto come un investimento in occupabilità, in quanto l’acquisizione di nuove competenze e conoscenze può aumentare le opportunità di lavoro e la capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro.
In sintesi, il concetto di occupabilità si concentra sulla capacità dei lavoratori di trovare e mantenere un lavoro, mentre il concetto di capitale umano si concentra sull’investimento in competenze e conoscenze che aumentano il valore dei lavoratori sul mercato del lavoro. Tuttavia, entrambi i concetti sottolineano l’importanza dell’aggiornamento continuo delle competenze e dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita per garantire una buona posizione nel mercato del lavoro.
Capitale umano e orientamento professionale
Il rapporto fra capitale umano e orientamento è molto stretto. Gli orientatori aiutano i loro utenti / clienti a migliorare le proprie competenze, cioè il proprio capitale umano. Se vogliamo usare la terminologia di Becker, possiamo dire che gli operatori di orientamento aiutano i propri utenti a massimizzare gli effetti del loro investimento in formazione.
In maggior dettaglio, gli operatori di orientamento aiutano innanzitutto i propri utenti / clienti a fare una skill gap analysis. La skill gap analysis è un processo che identifica gli skill gap, vale a dire la differenza tra le competenze richieste per il lavoro che l’utente vorrebbe svolgere e le competenze effettivamente possedute. Poi gli orientatori aiutano i propri utenti a identificare i percorsi formativi o le opportunità formative che possano colmare questo skill gap.
I percorsi formativi vengono scelti sulla base di contenuto, autorevolezza, durata, costo, modalità di erogazione (in aula o a distanza), attestazione rilasciata, etc. Ma la partecipazione a corsi non è l’unico modo per colmare i propri skill gap. Ad esempio è possibile migliorare le proprie competenze anche attraverso apprendistato, tirocini, studio individuale.
L’orientatore aiuta ognuno dei propri utenti a mettere a punto un piano di miglioramento professionale personalizzato.
Vedi il mio articolo Il Checkup professionale: uno strumento per la consulenza di carriera.
L’evoluzione del concetto di capitale umano
Il concetto di capitale umano ha subito un’evoluzione nel corso degli anni, a seguito di nuove ricerche e sviluppi teorici. Riporto alcune delle principali evoluzioni del concetto di capitale umano.
Ampliamento del concetto: Inizialmente, il concetto di capitale umano si riferiva principalmente all’istruzione e alla formazione dei lavoratori. Tuttavia, negli ultimi decenni, il concetto si è ampliato per includere anche altri fattori, come la salute, l’esperienza lavorativa e le abilità sociali e cognitive.
Contestualizzazione sociale: L’evoluzione del concetto di capitale umano ha portato a una maggiore attenzione ai fattori sociali e contestuali che influenzano l’acquisizione e l’investimento del capitale umano. Ad esempio, la disuguaglianza economica, le differenze di genere e le opportunità di accesso all’istruzione possono influire sulle scelte di investimento del capitale umano.
Maggiore attenzione alla dimensione internazionale: Il concetto di capitale umano si è evoluto anche per includere la dimensione internazionale, con un maggiore interesse per la mobilità dei lavoratori e la competizione globale per il talento. In questo contesto, il capitale umano può essere visto come un fattore chiave per la competitività delle economie a livello globale.
Nuove tecniche di valutazione: Infine, l’evoluzione del concetto di capitale umano ha portato allo sviluppo di nuove tecniche di valutazione e misurazione. Ad esempio, l’uso di dati digitali e di analisi del big data può aiutare a valutare in modo più preciso il valore del capitale umano e la sua relazione con la produttività e il successo aziendale.
Il capitale umano nelle politiche dell’Unione europea
L’Unione Europea riconosce l’importanza del capitale umano come risorsa strategica per lo sviluppo economico e sociale. Di conseguenza, ha sviluppato una serie di politiche e programmi volti a promuovere l’investimento nel capitale umano e a migliorare la formazione e l’istruzione dei cittadini europei.
Uno dei principali strumenti utilizzati dall’Unione Europea per promuovere il capitale umano è il Fondo Sociale Europeo (FSE), che sostiene progetti volti a migliorare le competenze e le conoscenze dei lavoratori europei. Il FSE finanzia, ad esempio, programmi di formazione e istruzione professionale, progetti di apprendimento permanente, programmi di orientamento e sostegno all’occupazione, nonché azioni per l’inclusione sociale.
Inoltre, l’Unione Europea ha sviluppato la strategia “Europa 2020”, che prevede una serie di obiettivi per promuovere la crescita economica e l’occupazione. Tra gli obiettivi di Europa 2020 c’è quello di aumentare la percentuale di cittadini europei che hanno completato l’istruzione superiore, nonché quello di ridurre il tasso di abbandono scolastico e di aumentare la partecipazione degli adulti all’apprendimento permanente.
Infine, l’Unione Europea ha promosso la creazione del Quadro europeo delle qualifiche (EQF), un sistema di riferimento per le qualifiche europee che facilita il riconoscimento delle competenze e delle conoscenze acquisite in contesti diversi, come l’istruzione, la formazione e il lavoro. L’EQF favorisce la mobilità dei lavoratori in Europa e promuove l’investimento nel capitale umano.
L’obiettivo di questi programmi è sostenere la crescita economica e l’occupazione e migliorare la qualità della vita dei cittadini europei.
In quali documenti dell’Unione europea si parla di capitale umano
Il concetto di capitale umano viene menzionato in vari documenti dell’Unione Europea, tra cui:
Il Trattato di Lisbona (2007): il capitolo 1 dell’articolo 166 sottolinea l’importanza dell’istruzione, della formazione e della mobilità dei lavoratori per lo sviluppo del capitale umano.
La strategia Europa 2020: la strategia europea per la crescita e l’occupazione prevede, tra gli obiettivi, l’investimento nel capitale umano per favorire la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.
Il Libro Bianco sulla crescita, la competitività e l’occupazione (1993): il documento sottolinea l’importanza del capitale umano per lo sviluppo economico e propone l’adozione di politiche adeguate per favorirne lo sviluppo.
La relazione della Commissione europea sulla dimensione sociale dell’Europa (2017): il documento evidenzia l’importanza del capitale umano per la coesione sociale e propone una serie di azioni per migliorare la formazione e l’istruzione dei cittadini europei.
Il Quadro strategico nazionale di riferimento (QNFS) per la promozione del capitale umano (2014-2020): il documento definisce le priorità e gli obiettivi delle politiche dell’Unione Europea per promuovere il capitale umano e favorire la crescita economica e l’occupazione.
Il concetto di capitale umano nella legislazione italiana
In Italia, il concetto di capitale umano è presente in diversi ambiti della legislazione, tra cui:
Formazione professionale: la legge 196/97 istituisce il sistema nazionale di certificazione delle competenze, finalizzato a valorizzare il capitale umano e favorire l’occupazione.
Istruzione e formazione: la legge 107/2015 riforma il sistema nazionale di istruzione e formazione, ponendo l’accento sulle competenze e sullo sviluppo del capitale umano.
Politiche attive del lavoro: la legge 68/1999 prevede l’istituzione di un fondo per le politiche attive del lavoro, finalizzato a favorire l’occupazione e lo sviluppo del capitale umano.
Innovazione e ricerca: la legge 240/2010 disciplina il sistema universitario italiano, ponendo l’accento sull’innovazione e sulla ricerca come elementi fondamentali per lo sviluppo del capitale umano e della competitività del paese.
Welfare e inclusione sociale: la legge 328/2000 istituisce il sistema integrato di interventi e servizi sociali, finalizzato a favorire l’inclusione sociale e lo sviluppo del capitale umano delle persone.
Come migliorare il capitale umano
Il capitale umano può essere migliorato a livello macro e micro. Vediamo in quali modi.
Aumentare il capitale umano a livello macro
A livello macro, aumentano il capitale umano politiche pubbliche che rendono più efficace e più facilmente accessibile l’istruzione e la formazione.
Aumentano inoltre il capitale umano la disponibilità e la facile accessibilità a programmi educativi che promuovono atteggiamenti e comportamenti utili per lavorare in un contesto organizzato, ad esempio puntualità, cooperazione, problem solving.
Aumentano inoltre il capitale umano mercati del lavoro dove le assunzioni e gli avanzamenti di carriera avvengono non per raccomandazioni o anzianità, ma per competenze.
Aumentare il capitale umano a livello micro
A livello individuale, il capitale umano può essere aumentato aumentando le proprie competenze e sviluppando atteggiamenti e comportamenti funzionali all’impiego.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.