Per una storia dell’associazionismo nell’orientamento: AICO-ASSIPRO

Ho iniziato a discutere con vari colleghi della possibilità di costituire una associazione che raccogliesse tutti coloro che svolgono attività di orientamento in Italia nel 1999, dopo che a seguito della riforma dei servizi per l’impiego le attività di orientamento avevano avuto un grosso sviluppo.  Nel 2000 ho lanciato il mio sito orientamento.it.  Qui sotto la pagina iniziale del sito nel 2000.

 

Così il 16 febbraio 2001, presso l’Informagiovani di Scandicci FI, io, Simone Scardino e altri 27 operatori di orientamento di varie regioni italiane abbiamo costituito per scrittura privata registrata AICO Associazione Italiana Operatori e Consulenti di orientamento (il sito è ancora visibile presso wayback machine).

Gli scopi dell’Associazione, come descritti dallo statuto, erano:

  • rappresentare, promuovere il riconoscimento, la valorizzazione e la qualificazione di quanti a vari livelli operano in Italia nel settore dell’orientamento
  • contribuire alla diffusione delle buone pratiche nell’orientamento
  • promuovere il diritto di tutte le persone a fruire di servizi di qualità lungo tutto l’arco della vita.

Fra le iniziative per raggiungere gli scopi dell’associazione lo statuto elencava:

  • la costituzione di un albo interno degli operatori di orientamento italiani
  • l’elaborazione di una serie di standard di competenze di quanti operano nell’orientamento
  • la certificazione delle competenze di quanti operano o intendono operare nell’orientamento
  • l’elaborazione di un codice etico
  • la realizzazione di ricerche, convegni, seminari e corsi di aggiornamento.

Il 9 febbraio 2002 abbiamo fatto una seconda assemblea a Empoli nell’auditorium della Cassa di Risparmio di Firenze e sono venuti operatori da tutta Italia; con alcuni di loro i rapporti sono proseguiti per anni, ad esempio Fabrizio Rota, Laura Spampinato e Tiziana Angiulli. Ricordo che Fabrizio Rota propose di discutere se l’orientamento avesse un futuro.

Nel triennio 2001-2003 l’adesione era gratuita e l’Associazione ha raggiunto oltre 200 soci. L’Associazione ha segnalato la propria esistenza al CNEL e si è associata a IAEVG International Association for Vocational and Educational Guidance, la maggiore organizzazione internazionale del settore.

Nel 2003 (?) Bruna Nava, una nostra associata, è venuta a trovarmi a Empoli assieme a Antonio Colombo, che a Castellanza VA gestiva un’associazione che realizzava una guida ai master e poi un corso di formazione per orientatori e che avevo scoperto mentre realizzavo aiuto.net.

 

Colombo voleva fare una nuova società assieme (diceva che AICO non andava bene perché l’avevamo fondata senza andare dal notaio), io avrei dovuto fare il Presidente della nuova associazione. Colombo aveva grandi progetti, in particolare se ricordo bene voleva promuovere un suo corso di formazione in cui a inizio 2004 mi ha poi chiamato a fare delle docenze. Io sono sempre stato contrario ad associazioni professionali che vendono corsi, secondo lo schema ‘Puoi iscriverti all’associazione se prima partecipi ai corsi organizzati dall’associazione’. Se il fine principale dell’associazione è rappresentare gli operatori (questa per me era la cosa più importante) non importa dove gli operatori si formano.

Comunque, ho parlato della sua proposta coi membri del consiglio direttivo AICO, e con Giulio Iannis (?) e Fabrizio Rota siamo anche andati a Castellanza a parlare della cosa. La proposta di Colombo ha messo in moto un processo proseguito in una assemblea dei soci (in parte in presenza, in parte a distanza)  tenuta a Siena il 19 giugno 2004 (presente anche Colombo).

L’assemblea ha deciso di cambiare il nome in ASSIPRO Associazione Italiana Professionisti dell’Orientamento, escludendo chi non svolgeva attività di orientamento (in AICO era possibile iscriversi anche senza esperienza), di  iniziare a far pagare una quota di iscrizione, di spostare la sede a Siena presso Pluriversum, la società di Iannis, che  avrebbe fornito, a pagamento, un servizio di segreteria. Inoltre è stato avviato un sistema attraverso cui ASSIPRO avrebbe accreditato, dietro compenso, corsi di formazione tenuti dagli associati. La creazione della nuova associazione richiesta da Colombo è stata rinviata, e alla fine nel 2007 Colombo si è creato la propria associazione ASITOR.

Il requisito per l’iscrizione a ASSIPRO consisteva in un numero minimo di ore di esperienza in attività di orientamento (e non nella partecipazione a determinati corsi o nel possesso di un determinato titolo di studio) ed era molto moderno, considerando la futura Raccomandazione del Consiglio Europeo del 20 dicembre 2012 (poi recepita anche in Italia) volta a promuovere la certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali.

Nel frattempo era iniziata l’attività di ASSIPRO; solo 55 dei circa 240 soci di AICO si sono iscritti  ad ASSIPRO nel 2005. Vedi le attività svolte nel 2005. Vedi il nuovo sito.

Per i compiti di segreteria avevo a disposizione, alcune ore a settimana, una collaboratrice di Pluriversum, ma l’esperienza non è stata positiva, così abbiamo spostato la sede dell’associazione a Firenze, presso lo studio di Filippo Strati e Marta Franci.

Esisteva un’altra associazione, SIO Società Italiana per l’Orientamento, fondata da Salvatore Soresi e Laura Nota, due docenti dell’Università di Padova. Conoscevo Soresi perché mi aveva invitato a Padova a fare docenza in un suo corso di formazione. L’associazione raccoglieva gli ex corsisti di Soresi (questo era il requisito per l’iscrizione), ma nel 2006 hanno modificato i criteri, aprendo l’iscrizione anche a esterni. Ci siamo trovati a un convegno e allora ho proposto di fondere ASSIPRO in SIO. Rimaneva un punto di differenza: per essere inquadrati come soci ordinari SIO richiedeva la laurea, mentre in ASSIPRO no, perché, come ho spiegato, ASSIPRO aveva un sistema basato sull’esperienza. Io e i membri del consiglio direttivo Bruna Nava e Maria Bellipanni siamo andati a Padova a discutere la questione con consiglio direttivo SIO, e lì ci hanno assicurato che nel valutare l’inserimento dei soci ASSIPRO in SIO come soci ordinari avrebbero ignorato se avessero la laurea o no. Conservo ancora la lettera di intenti inviata via email dopo l’incontro al Presidente Soresi coi termini dell’accordo e la sua mail di risposta positiva.

Così a dicembre 2006 abbiamo tenuto un’assemblea a distanza dove io ho proposto di sciogliere ASSIPRO e di confluire in SIO. La mozione è passata, anche se per 1 solo voto. A quel punto ho versato a SIO le quote di iscrizione dei nostri iscritti 2007, girato a SIO i residui di cassa (se ricordo bene circa 300 €), inviato a SIO l’elenco dei soci e i loro CV e ho chiuso fiscalmente l’associazione.

Dopo un mesetto è venuto fuori che nessuno dei soci ASSIPRO senza laurea era stato inquadrato come socio ordinario in SIO. A questo punto c’è stata una rottura. Nel 2008 pochissimi degli ex soci ASSIPRO hanno rinnovato l’iscrizione ed è finita così.

Nel 2008 Maria Bellipanni e credo qualche altro socio della vecchia ASSIPRO hanno iniziato a spingere per ricostituire l’associazione. Io ho detto che se loro volevano andare avanti ero disponibile a sostenere l’iniziativa, ma non avrei assunto nessuna carica sociale. L’associazione chiamata NUOVA ASSIPRO è stata così ricostituita da Fabrizio Rota, che ha assunto anche il ruolo di presidente, e altri, con sede legale a Genova. Io mi sono iscritto versando in anticipo le quote di iscrizione di alcuni anni in modo da contribuire al fondo di cassa dell’associazione.

Nel 2010 mi è stato approvato il progetto europeo IMPROVE che prevedeva di sviluppare un sistema per la certificazione delle competenze degli operatori di orientamento, una vecchia idea già di AICO. La cosa ha avuto un’accelerazione quando nel 2011 Anna Grimaldi di ISFOL ha convocato noi di ASSIPRO, Antonio Colombo di ASITOR, e Federico Batini che a sua volta aveva un’associazione di formatori e orientatori per una indagine sul settore. Lì è nata l’idea di costituire un coordinamento fra associazioni e di lavorare assieme per un sistema di certificazione delle competenze, e abbiamo iniziato a tenere incontri periodici presso ISFOL, grazie al supporto di Grimaldi. io e Batini in quel periodo abbiamo lavorato intensamente al progetto, vedi il documento che abbiamo messo a punto Per un Registro Nazionale degli Operatori di Orientamento Italiani

In più, nell’ambito del progetto IMPROVE ho messo a punto e poi iniziato a testare il sistema di certificazione, basato su colloqui di analisi della prestazione condotti a distanza. Abbiamo sperimentato la metodologia credo con circa 60 operatori.

La cosa ha avuto una battuta di arresto quando un giorno a Roma presso ISFOL si teneva anche il coordinamento dei responsabili dell’orientamento delle varie regioni italiane; la Grimaldi ha proposto un incontro con le nostre associazioni, ma loro hanno detto di no con la motivazione che non volevano favorire nessuna associazione privata. In effetti i soggetti pubblici competenti per l’orientamento sono sempre stati autoreferenziali e ci hanno sempre ignorato.

A questo punto Batini ha passato la mano a un suo collega, e poi qualche mese dopo ho passato la mano anche io perché non mi sono trovato col sostituto di Batini e mi sono progressivamente allontanato dalle attività. Il gruppo di lavoro presso ISFOL è finito lì; io ho terminato il progetto IMPROVE con buoni risultati, ASITOR ha adottato un sistema di certificazione blandamente ispirato a quello di IMPROVE, di NUOVA ASSIPRO non ho più avuto notizie, credo che qualche anno dopo sia stata chiusa.

Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Leggi Informativa privacy, cookie policy e copyright.

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