We Have Never Been Woke: una lettura critica dei movimenti woke americani
Negli ultimi anni, il termine “woke” è diventato centrale nel dibattito pubblico internazionale, spesso usato per descrivere una crescente attenzione verso le ingiustizie sociali, la discriminazione e le questioni identitarie. Ma siamo davvero entrati in una nuova era di consapevolezza e progresso? Secondo Musa al-Gharbi, sociologo e autore di We Have Never Been Woke, la realtà è molto più complessa – e meno edificante – di quanto si creda.
Il mito del risveglio collettivo
Al-Gharbi parte da una provocazione: non siamo mai stati davvero “woke”. Quello che viene presentato come un grande risveglio collettivo verso la giustizia sociale è, in realtà, una serie di ondate cicliche di attivismo ideologico, guidate soprattutto da élite intellettuali e professionali. Queste élite, secondo l’autore, adottano linguaggi e cause progressiste non tanto per cambiare la società in profondità, quanto per rafforzare la propria posizione e il proprio prestigio all’interno di una competizione interna tra classi privilegiate.
Questa tesi, radicale ma ben documentata, invita a guardare con occhi nuovi sia le battaglie per la giustizia sociale sia le dinamiche interne ai movimenti progressisti.
Quattro grandi “Awokening” nella storia americana
Al-Gharbi individua nella storia recente degli Stati Uniti almeno quattro grandi periodi di “awokening”, ovvero di risveglio ideologico e attivismo radicale. Questi momenti, pur diversi per contesto e protagonisti, condividono alcuni tratti fondamentali: nascono in periodi di crisi o incertezza, coinvolgono principalmente le élite simboliche (accademici, giornalisti, operatori culturali), e finiscono spesso per produrre più divisione che progresso reale.
1. Gli anni ’20: la prima ondata
La prima grande ondata di risveglio ideologico si verifica negli anni ’20 del Novecento. In questo periodo, una nuova classe di professionisti e manager inizia a promuovere valori progressisti, spesso come reazione alle tensioni sociali ed economiche dell’epoca. Tuttavia, anche in questo caso, l’attivismo è fortemente legato agli interessi e alle ansie delle élite emergenti, più che a una reale mobilitazione popolare.
2. Gli anni ’60 e ’70: diritti civili e controcultura
Il secondo “awokening” si sviluppa tra gli anni ’60 e ’70, con i movimenti per i diritti civili, il Black Power, la liberazione femminista e la controcultura. Inizialmente, questi movimenti sono caratterizzati da richieste concrete e inclusive, ma col tempo si radicalizzano e si frammentano, soprattutto nei campus universitari. L’attivismo diventa spesso autoreferenziale, concentrato su questioni identitarie e su una retorica sempre più esclusiva, che tende a escludere chi non si conforma ai nuovi codici morali.
3. Gli anni ’80: nuove identità e nuove divisioni
Negli anni ’80, una terza ondata di attivismo si manifesta attraverso nuove forme di politiche identitarie. Anche in questo caso, sono soprattutto le élite simboliche a guidare il discorso, spesso più interessate a distinguersi all’interno dei propri ambienti che a produrre cambiamenti concreti. L’attivismo si sposta sempre più verso la sfera simbolica e culturale, lasciando in secondo piano le questioni materiali.
4. Dal 2011 a oggi: il “Great Awokening” contemporaneo
L’ultima e più nota ondata di risveglio ideologico inizia intorno al 2011, con l’esplosione dei social media, il movimento Occupy Wall Street, Black Lives Matter e il #MeToo. In questa fase, la radicalizzazione del discorso progressista raggiunge livelli senza precedenti nei media, nelle università e nelle ONG. Tuttavia, secondo al-Gharbi, anche questo “Great Awokening” è caratterizzato da una forte autoreferenzialità e da una tendenza a produrre backlash e polarizzazione, più che cambiamenti strutturali e inclusivi.
Un ciclo ricorrente: crisi, radicalizzazione e ritorno all’ordine
Uno degli aspetti più interessanti dell’analisi di al-Gharbi è l’individuazione di un ciclo ricorrente in questi risvegli ideologici:
Crisi e insicurezza: Le élite simboliche attraversano un periodo di incertezza economica, politica o culturale.
Radicalizzazione: Queste élite si alleano con movimenti radicali, adottando linguaggi e cause progressiste per distinguersi e rafforzare la propria posizione.
Ritorno all’ordine: Quando la crisi si attenua e le élite ottengono nuove sicurezze o posizioni di potere, abbandonano l’attivismo e si reintegrano nelle strutture che prima criticavano.
Questo schema, secondo l’autore, si è ripetuto più volte nella storia americana recente, portando a una serie di “risvegli” effimeri e spesso più dannosi che benefici per le classi sociali più svantaggiate.
Wokeness come lotta per il prestigio
Un punto centrale del libro è la critica alla natura profondamente elitaria del fenomeno woke. Al-Gharbi sostiene che, lungi dall’essere un movimento di massa, la wokeness è soprattutto una lotta interna tra élite per il controllo del capitale simbolico: prestigio, influenza, visibilità. Le campagne più radicali tendono a essere brevi, concentrate in ambienti privilegiati e spesso più utili a chi le promuove che ai destinatari dichiarati.
Questa dinamica spiega anche perché molti cambiamenti promossi dai movimenti woke abbiano effetti pratici limitati o addirittura controproducenti, generando nuove forme di divisione e polarizzazione sociale.
Conclusioni: una prospettiva disincantata
We Have Never Been Woke invita a guardare oltre la retorica dei grandi risvegli collettivi e a interrogarsi sulle reali dinamiche di potere che animano i movimenti per la giustizia sociale. Secondo al-Gharbi, solo riconoscendo la natura ciclica e spesso autoreferenziale di questi fenomeni sarà possibile costruire forme di attivismo più inclusive, concrete e realmente trasformative.
Per chi vuole comprendere a fondo le contraddizioni della cultura contemporanea e i limiti delle attuali battaglie per la giustizia sociale, il libro di Musa al-Gharbi rappresenta una lettura preziosa e stimolante, capace di mettere in discussione molte certezze e di aprire nuove prospettive di riflessione.
Fonti e approfondimenti
- [We Have Never Been Woke: The Cultural Contradictions of a New Elite – Princeton University Press]1
- [Recensione su City Journal]2
- [Intervista a Musa al-Gharbi su Contexts]16
- [Harvard Gazette – Chi beneficia davvero dalla disuguaglianza?]5
- [Public Discourse – Analisi critica del libro]13
- [Profilo e pubblicazioni di Musa al-Gharbi]17
- [Wikipedia: Musa al-Gharbi]17
- [YouTube: Intervista con Musa al-Gharbi]614
Vuoi approfondire?
Altri riferimenti:
- https://www.coleurope.eu/we-have-never-been-woke-cultural-contradictions-new-elite
- https://www.city-journal.org/article/review-of-we-have-never-been-woke-by-musa-al-gharbi
- https://musaalgharbi.com/we-have-never-been-woke-available-now/
- https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2024/11/musa-al-gharbi-wokeness-elite/680347/
- https://news.harvard.edu/gazette/story/2025/02/think-top-1-benefit-most-from-u-s-inequity-maybe-not-woke-great-awokening/
- https://www.youtube.com/watch?v=KaSa61inr8g
- https://works.swarthmore.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1218&context=fac-history
- https://en.wikipedia.org/wiki/Great_Awakening
- https://www.loc.gov/classroom-materials/united-states-history-primary-source-timeline/post-war-united-states-1945-1968/civil-rights-movement/
- https://musaalgharbi.substack.com/p/you-ask-i-answer-we-have-never-been
- https://www.theatlantic.com/politics/archive/2017/07/free-speech-campus/532965/
- https://en.wikipedia.org/wiki/Cyclical_theory_(United_States_history)
- https://www.thepublicdiscourse.com/2024/11/96480/
- https://www.youtube.com/watch?v=_jNvHWvXD3k
- https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/2329496519850846
- https://contexts.org/blog/qa-al-garbi/
- https://en.wikipedia.org/wiki/Musa_al-Gharbi
- https://www.youtube.com/watch?v=IoyM_Rwpt38
- https://www.frontporchrepublic.com/2024/10/the-cultural-contradictions-of-a-new-elite-a-review-of-musa-al-gharbis-we-have-never-been-woke/
- https://musaalgharbi.substack.com/p/we-have-never-been-woke-is-now-officially
- https://musaalgharbi.com/2024/04/14/we-have-never-been-woke-preorders-live/
- https://www.reddit.com/r/theschism/comments/1g8vnwg/a_summary_of_musa_algharbis_we_have_never_been/
- https://musaalgharbi.substack.com/p/we-have-never-been-woke-available
- https://artsfuse.org/299019/book-review-we-have-never-been-woke-privileged-sleepers/
- https://www.washingtonpost.com/books/2024/10/14/never-been-woke-review/
- https://www.christianitytoday.com/2024/10/we-have-never-been-woke-review-musa-al-gharbi/
- https://marxandphilosophy.org.uk/reviews/21705_wronged-the-weaponization-of-victimhood-by-lilie-chouliarakiwe-have-never-been-woke-the-cultural-contradictions-of-a-new-elite-by-musa-al-gharbi-reviewed-by-guy-lancaster/
- https://newbooksnetwork.com/we-have-never-been-woke-a-conversation-with-musa-al-gharbi
- https://musaalgharbi.substack.com/p/critics-respond-to-we-have-never
- https://adaml.substack.com/p/sunday-conversation-musa-al-gharbi
- https://thisishell.com/interviews/1776-musa-al-gharbi
- https://www.nytimes.com/2024/11/14/opinion/identity-groups-politics.html
- https://twitter.com/musa_algharbi
- https://www.theunspeakablepodcast.com/p/musa-al-gharbi-we-have-never-been-woke-book
- https://www.nytimes.com/2024/06/06/opinion/elites-progressives-universities.html
- https://www.newstatesman.com/ideas/2024/11/musa-al-gharbis-dire-diagnosis-for-the-woke-elite
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- https://www.ibs.it/we-have-never-been-woke-ebook-inglese-musa-al-gharbi/e/9780691232614
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- https://blackwells.co.uk/bookshop/product/We-Have-Never-Been-Woke-by-Musa-al-Gharbi/9780691232607
- https://www.the-reconstructionist.com/p/the-american-cycle-a-brief-introduction
- https://ssc.wisc.edu/~oliver/SOC924/Articles/Frank_Fuentes_1994_On%20Studying%20the%20Cycles%20in%20Social%20Movements.pdf
- https://gss.norc.org/content/dam/gss/get-documentation/pdf/reports/social-change-reports/SC17%20Cycles%20of%20Reform%20-%20A%20Summary%20of%20Trends%20Since%20WWII.pdf
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