Una sintesi del libro Il narciso tatuato, di Fulvio Tassi

Ho scritto queste note con un dettatore, perciò ci sono degli errori. Siccome si tratta di appunti di lavoro, non mi sono preoccupato di sistemare ortografia e punteggiatura. La numerazione si riferisce alle pagine del libro di Tassi.

Il libro esplora il significato psicologico e culturale del tatuaggio, analizzandolo da una prospettiva psicoanalitica e simbolica. Inizialmente associato a identità tribali e criminali, oggi è diventato un fenomeno di moda diffuso. Il tatuaggio rappresenta un atto di auto-creazione e può essere visto come un rito di passaggio, legato alla morte e alla rinascita.

Dal punto di vista psicoanalitico, il tatuaggio è connesso al narcisismo e al desiderio di plasmare il proprio sé. Può esprimere sia un’identità autentica che un sé fittizio. La pelle diventa il confine tra sé e il mondo esterno, e il tatuaggio un mezzo per segnare questa relazione.

L’opera distingue tra tatuaggi “interiori”, che rispecchiano esperienze personali e profonde, e tatuaggi “grandiosi”, che servono a dominare la realtà o a esprimere il caos interiore. Il tatuaggio può anche avere un valore religioso o commemorativo, come nei casi di lutto o eventi storici.

Nell’epoca moderna, il tatuaggio è spesso un atto impulsivo legato alla cultura del consumo e dell’apparenza. Mentre un tempo aveva un forte valore identitario, oggi spesso manca di narrazione e significato profondo. Il fenomeno si è diffuso soprattutto tra gli adolescenti, dove può rappresentare un rito di passaggio o una ricerca di attenzione.

Il tatuaggio, la morte e la rinascita

Il tatuaggio sarebbe una risposta vitale a una condizione esistenziale patologica 17. Il romanzo gotico come, ad esempio, Frankenstein mostra la continuità tra normalità e patologia 18 e costituisce un mezzo per esprimere le dinamiche esplosive del profondo.

Le religioni tradizionali vietano il tatuaggio e la considerano un peccato perché il corpo è parte della creazione divina e perciò non può essere modificato dall’uomo 20 il tatuaggio invece è un tentativo di auto creazione 21. Il tatuatore viene visto come un demiurgo 21 (colui che plasma la realtà).

Un altro aspetto da considerare è che farsi un tatuaggio espone al dolore e al sangue 23 e questo è un aspetto tipico dei miti sull’origine del mondo, sangue e dolore sono legati al sentimento della creazione a causa della intima associazione con l’esperienza del parto 25 Non è un caso che in passato il tatuaggio era un rito sacro 25 Il tatuaggio compiva la magia della nascita di una nuova persona sulle spoglie della vecchia, un rito di iniziazione 25

Il corpo, riflesso dell’anima

Un altro possibile motivo del tatuaggio è il narcisismo 28. Il narcisismo è un atteggiamento psicologico che fa di se stessi centro esclusivo e preminente del proprio interesse, l’oggetto di una totale ammirazione. il termine indica una patologia della vita sessuale in cui il piacere deriva dal contemplare il proprio corpo 28 lo stesso in Freud in cui il narcisismo è correlato all’autoerotismo 29.

Secondo l’autore però il narcisismo può avere anche un effetto positivo, perché la forza vitale che rende possibile la gioia di vivere 29

Prima della nascita il feto vivrebbe in una condizione paradisiaca 30 , che continuerebbe grazie alla relazione simbiotica con la madre 30. Il narcisismo, la concentrazione su di sé sarebbe una reazione alla sperimentazione di un distacco fra sé e realtà che segue la nascita e l’allontanamento dalla madre. 30 Il narcisista cerca una corrispondenza perfetta fra il sé e la realtà 36.

Sempre in ambito psicoanalitico riprendendo Heinz Kohut il narcisismo è necessario nella costrizione del sé. Kohut sostiene che il sé presenta una struttura narcisista bipolare da un lato il sé grandioso (cioè, il sentimento di essere oggetto di una ammirazione incondizionata da parte dei genitori, in particolare la madre, legata al principio del piacere) dall’altro l’immagine dei genitori, in particolare del padre (principio di realtà), idealizzata 30

Crescendo questi due poli vengono integrati nella personalità adulta, il sé grandioso diventa il fondamento dell’autostima. L’immagine dei genitori è il punto fondante della moralità 31 Se i due poli non si integrano abbiamo la psicopatologia, il disturbo di personalità narcisistica. L’autore fa un esempio di questa patologia di degenerazione narcisista in Napoleone 33, personaggio in grado di sconvolgere la realtà adattandola ai propri sogni di potenza.

Il narcisismo ridimensionato. Nella nostra epoca postmoderna l’idea grandiosa di cambiare il mondo si riduce ha una fantasia più ristretta che vede invece il desiderio di cambiare la propria immagine, il proprio corpo 35 vedi ad esempio: La cultura del narcisismo. L’individua in fuga in un’età di disillusioni collettive  di Lasch. Nell’età moderna il narcisismo non si Lega alle fantasie grandiose di poteri sulla realtà ma piuttosto sulla gestione di un io minimo 35.

Nel narcisismo postmoderno l’affermazione di sé è legata al possesso e al consumo 36 Anche i selfie sono un comportamento narcisista dove la propria immagine viene trasmessa sui social media 39 nell’età postmoderna l’estensione del sé tende a limitarsi al dominio del corpo 40 in questo scenario nascono molte passioni individualistiche ad esempio la pratica dello yoga che esalta la consapevolezza del corpo, la fruizione della musica che intensifica le emozioni del corpo, gli sport estremi, l’importanza attribuita alla soddisfazione nella vita sessuale, e anche la customizzazione del corpo 42 e qui veniamo all’importanza del tatuaggio, ma anche al culturismo 43

La pelle, infatti, è l’elemento di comunicazione fra il sé e l’esterno, la pelle riceve le carezze della madre 45. Tramite il tatuaggio è possibile intervenire sul senso di sé 46

Volendo, possiamo individuare uno schema di base costituito da tre fasi

  1. la ferita che permette di inserire il pigmento nella pelle
  2. la cicatrizzazione
  3. l’acquisizione di un segno indelebile che diventa parte della pelle

in sintesi, il tatuaggio è potente perché implica il sangue il dolore e perché sulla pelle 46

Il fascino di una moda che gioca al rialzo

Una posizione particolare assume il tatuaggio fatto sul volto 48 che modifica ancora di più l’immagine e l’identità personale, vedi ad esempio i tatuaggi sul volto delle bande criminali 51 troviamo il tatuaggio sul volto anche in personaggi dello sport e dello show business come mai Mike Tyson, vedi anche i musicisti trap 55 Vedi anche la scena emo-rap 61 Troviamo inoltre il tatuaggio sul volto anche in alcuni tronisti 64, abbiamo anche un modello di Barbie tatuata e cartoni animati rivolti a bambini con eroi tatuati. Anche il tatuaggio sul volto sta diventando una moda

Il potere sulla pelle

Il tatuaggio sulla pelle consente anche di immettere nel corpo dei contenuti affettivi sotto forma di frasi significative 75 aiutando la persona a entrare in contatto con quella specifica emozione e entrare in contatto anche con gli altri 76 tuttavia potrebbe anche trattarsi della creazione di un se fittizio 76 Vedi ad esempio l’approfondimento del falso sé negli studi Donald Winnicott

Il confine fra tatuaggio interiore che tiene la persona ancorata a se stessa il tatuaggio grandioso che la aliena è spesso incerto 78

Nei tatuaggi grandiosi troviamo da una parte tatuaggi che affermano il potere di dominare la realtà (veliero, nave, archetipi, universo, mandala), dall’altro tatuaggi riferiti al caos, alla morte, al trauma, all’incapacità di controllare la realtà 79 ad esempio il teschio, 84 oppure armi tatuate.

Il sé tatuato alienato

Quando la persona non si riconosce più meteo tatuaggi che si è fatta in precedenza, se ne farà fare altri 90, oppure li cancellerà con laser.

ci sono anche dei tatuaggi religiosi, ad esempio, una croce o la Madonna che indicano la restituzione del corpo la grandezza di Dio 92 nel mondo postmoderno il corpo, da tempo di Dio, diventa tempio del sé che diventa l’unico punto di riferimento. Il tatuaggio in questa prospettiva si pone come un tramite per celebrare questo tempio del sé 93

Le linee di rottura del sé

il tatuaggio dà sostanza alla vita mentale soggettiva contribuendo a forgiare ciò che la persona sente di essere. Nel tatuaggio grandioso si evoca un fantasma e si costruisce un guscio vuoto conclusione narcisistica di un se onnipotente. Al tatuaggio grandioso si contrappone il tatuaggio interiore grazie al quale la persona si riconosce nelle sue componenti più autentiche e sincere 97

Una buona metafora del tatuaggio interiore è fornita dall’antica arte giapponese kintsugi dove ceramiche rotte vengono ricomposte lungo le linee di rottura attraverso dell’oro rendendole preziose 98 Questa arte giapponese è l’arte di vivere e sopravvivere, di mantenere un sentimento di coerenza anche riconoscendo la propria fragilità 90 la rottura e la relativa ricostruzione testimonial del soggetto 99

Il trauma determina una frattura tra il sé e la realtà alienando la persona dall’esperienza 99 di tatuaggio può essere un modo per esprimere l’esperienza del trauma. In antico le persone si tatuavano per i defunti ma la pratica è vietata dalla Bibbia 100 questa pratica ha ripreso vigore oggi

Un altro legame forte fra tatuaggio e la guerra inizialmente il tatuaggio serviva di riconoscimento dopo il decesso come le piastrine moderne 101 ma ci sono anche i tatuaggi patriottici o relativi a una formazione di battaglia che rimarca un senso di appartenenza 102  Altri tatuaggi hanno invece raffigurato il covid esperienza ugualmente traumatica 104 Presenti anche i tatuaggi connessi l’esperienza dello stupro che mostrano simboli di rinascita 105 altri tatuaggi relativi ad esempio alle torri gemelle 106

Esempi di tatuaggio interiore sono quelli che ricordano la nascita di un figlio o di un amore 107, oppure i successi sportivi della squadra del cuore 108 Si fissa sulla pelle nell’illusione che questi accadimenti durino per sempre

I tatuaggi testuali fanno riferimento a filosofie e principi 110 e hanno una funzione di ancoraggio dell’individuo 112

Il simbolo interiore

Differenza tra significato e senso: il significato fa riferimento a raggruppamenti logici, categoriali e concettuali, mentre il senso vive nelle risonanze soggettive 114 Il simbolo interiore ha una propria energia psichica 114 e acquisisce senso e poter espressivo il rapporto alla gabbia soggettività 115

Quale sarebbe stato un possibile tatuaggio di Freud? 116 Segue una lunga digressione 118 In sintesi alcuni possono farsi tatuare concetti o frasi che hanno un valore per se stessi 121 seguono altre digressioni relative a Jung e Joyce 124 e al metodo delle libere associazioni e al flusso di coscienza

il mondo dei tatuaggi attinge di continue produzioni simboliche 125 che provengono anche da produzioni mitologiche, religiose, filosofiche e inoltre aneddoti proverbi motti di spirito

Ognuno di noi si appropria e interpreta in modo suo questi patrimoni espressivi 128

Il velo dell’arte

L’arte si configura come una forma espressiva dotata di energia psichica in grado di fungere da cassa di risonanza del mondo soggettivo 133 l’arte inoltre ha anche una funzione protettiva perché nella nostra condizione post-moderna si esalta il valore della soggettività ma viviamo anche una condizione di insicurezza ontologica vale a dire la paura di poter perdere se stessi davanti a una realtà imprevedibile 133 l’arte ci aiuta.

L’arte ci illude che la realtà sia dotata di una sua organizzazione, regolata da una qualche forma di giustizia 135

Ci sono molti tatuaggi che esprimono illusioni positive sotto forma di speranza ottimismo 136 Poi c’è una lunga digressione sul Nietzsche 138 basata sul concetto di consolazione metafisica.

L’arte crea una rappresentazione soggettiva della realtà che permette di gettare un ponte fra il mondo interno e mondo esterno 140 questo permette un’assimilazione della realtà a sé. Nell’arte non trionfa la realtà ma è proprio originale modo di vedere le cose 141 A questo punto segue una digressione sulla ricerca del tempo perduto di Proust 143

Il simbolo interiore permette di assimilare la realtà a sé in modo di creare una continuità tra mondo interno e esterno 144

Fra i flutti della moda

Il tatuaggio senza pensiero 168 non serve più a spiegare se stessi. Al di là di tutti i discorsi precedenti molti tatuaggi vengono fatti semplicemente per moda 157 Questo comporta anche una perdita di interesse per questa pratica. I saggi più significativi si concentrano intorno all’anno 2000 dopodiché il tatuaggio si diffonde in tutte le fasce di età e in tutti gli strati sociali ma cala l’interesse degli studiosi 158

Il tatuaggio contemporaneo, cioè fenomeno di moda, inizia a diffondersi dagli anni ‘70 del secolo scorso. Inizialmente i gruppi punk heavy metal oppure in persone che seguono l’ideologia grunge oppure anche negli omosessuali 159 le due culture diventano mainstream 160

Nel mondo moderno per essere bisogna avere 161 c’è un’estensione del sé sugli oggetti.

Baumann definisce le subculture come cooperative di consumatori perché la selezione di specifici generi di consumo si intreccia con determinate istanze identitarie 161

La diffusione del tatuaggio avviene dal mondo musicale al mondo cinematografico. Vedi ad esempio Batman, il personaggio di Joker Vede anche il film Tomb Raider il personaggio Lara Croft 165

Inizialmente in una prima fase il tatuaggio contemporaneo si afferma perché dà voce ai bisogni identitari di subculture o fasce marginali della popolazione e cresce perché in questi bisogni identitari si rispecchia anche se con intensità diversa la popolazione generale. Nella fase attuale però il tatuaggio cresce ancora in diffusione solo perché è diffuso, indipendentemente dai contenuti originali 168

nei tatuaggi attuali mancano le tattoo narratives, vale a dire come si è arrivati a decidere di farsi un tatuaggio e a scegliere quel disegno specifico, quanto ci si è pensato prima di farselo fare, il significato del disegno, i vissuti legati all’essersi tatuati 168 Oggi il tatuaggio perde la sua carica espressiva, le persone non sono in grado di raccontare storie di questo tipo 168

il tatuaggio senza pensiero prospera nell’adolescenza 169 anche se gli adolescenti col tatuaggio sono i minori di 18 anni sono ancora pochi; sono pochi ma la gran parte degli adolescenti desiderano un tatuaggio 169

Da ridere che meno del 20% dei tatuati ricorda esplicitamente il significato del simbolo scelto 170 tatuaggi mancano dei significati profondi. Molti si fanno i tatuaggi per scelte impulsive 171 e poi cercano di farseli rimuovere

L’azione sulla pelle come specchio del Sé

Ogni generalizzazione psicologica estesa a una specifica fascia di età rischia di essere grossolana e illegittima 173 Tatuaggi senza pensiero 173

L’adolescenza è caratterizzata da trasformazioni corporee che debbano essere mentalizzata. L’adolescente deve, cioè, accogliere trasformazioni del corpo assegnando ad esse un significato e diventando in grado di comunicarlo 174 La nuova immagine corporea sostituisce quella del corpo infantile. Questo processo crea in alcuni incertezza insicurezza e vulnerabilità 175 In alcuni casi si celebra divorzio fra mente e corpo vedi ad esempio l’anoressia 175

Anche nei tatuaggi senza pensiero c’è tuttavia la trasformazione del corpo e alcuni studiosi comprendono questo tipo di tatuaggio nella categoria dell’acting-out vale a dire un atteggiamento dominato da gesti di natura impulsiva che si risolve e si esaurisce nell’azione 177 qui possiamo perciò prestare attenzione al significato psicologico che l’azione ha in sé e per sé. In questo caso elemento positivo del tatuaggio sarebbe la verifica di poter agire sulla realtà 177 la possibilità di incidere e modificare stabilmente il proprio corpo porta una crescita dell’autonomia e un superamento del corpo infantile 178 Non è un caso che in alcune civiltà primitive il tatuaggio segna il passaggio all’età adulta 178 Eco di questo significato può essere trovato nelle discussioni familiari sul farsi o no tatuaggi178

Farsi un tatuaggio durante l’adolescenza può ripristinare un sentimento di controllo e di riappropriazione del corpo 179 La stessa funzione il tatuaggio potrebbe averla in altre fasi della vita ad esempio ricorsi ma anche invecchiamento

Alcune ricerche legano la pratica del tatuaggio al tratto di personalità chiamato ricerca di sensazioni forti 180

Un altro effetto di un tatuaggio e suscitare l’attenzione altrui anche questa è una caratteristica dell’adolescenza 181 ma anche degli adulti.

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Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.