Approfondimenti sulla tecnica del bilancio di competenze

 

Questo articolo ti propone alcuni approfondimenti sulla tecnica del bilancio di competenze.

Logiche conflittuali durante il bilancio di competenze

A cosa serve il bilancio di competenze

In genere le persone chiedono di fare un bilancio di competenze perché sono a una svolta (ad esempio sono stati licenziati e non vogliono o non possono più svolgere il lavoro precedente ) o desiderano imprimere una svolta alla propria vita professionale.

Per questo motivo è utile aiutare il cliente a immaginare più di un futuro professionale.

Questo richiede l’analisi di tutte le competenze personali (comprese quelle che potrebbero essere utilizzate in lavori diversi e non solo di quelle utilizzate nell’ultimo lavoro), l’esplicitazione degli interessi e dei valori professionali personali, anche se divergenti rispetto al percorso di carriera più recente, e un atteggiamento di creatività e ottimismo nell’individuare nuove professioni o ruoli professionali su cui valutare se investire.

Le fasi del bilancio di competenze

Il bilancio di competenze prevede tre fasi fondamentali:

La foto del cliente

In questa fase si aiuta il cliente a mappare le proprie competenze e a esplicitare i propri interessi, valori e aspirazioni professionali. Si portano alla luce anche esperienze remote nel tempo ed esperienze in ambiti extra lavorativi, quali ad esempio nella vita familiare, nel tempo libero e/o nel volontariato. L’analisi di interessi, valori e aspirazioni professionali cerca di far emergere anche interessi e aspirazioni che il cliente aveva accantonato.

La foto del contesto

Questa fase prevede la definizione di uno o più obiettivi professionali e dei piani d’azione per raggiungerli.

L’obiettivo professionale può essere riferito a un settore economico (‘Voglio lavorare nel sociale’), a una professione specifica (‘Voglio lavorare come assistente sociale’ –può trattarsi di un lavoro già svolto in passato o di un lavoro mai svolto), a una tipologia diversa di contratto per una professione già svolta ‘Voglio mettermi in proprio’, etc.

L’obiettivo e il piano d’azione corrispondente vengono confermati, modificati o abbandonati grazie a un processo iterativo basato sulle informazioni raccolte nella ricerca sul campo.

Il processo ricorda la potatura degli alberi. Inizialmente si incoraggia la crescita di vari germogli (cioè di più di un obiettivo professionale coerente con interessi, valori professionali e capacità del cliente), e poi dopo un’analisi attenta di ogni obiettivo professionale si tagliano (cioè si abbandonano o si riformulano) gli obiettivi più difficili da realizzare.

L’accompagnamento

Questa fase comincia una volta che il cliente ha messo a punto il piano (o i piani) d’azione definitivi.

A seconda dei casi l’accompagnamento può prevedere supporto durante la ricerca di lavoro (in questi casi gli incontri saranno in genere previsti a distanza settimanale, in modo da sostenere la motivazione) oppure a intervalli più lunghi (mensili o semestrali) se il piano d’azione prevede percorsi di apprendimento. In questo articolo non mi dilungo su questa fase.

Quattro prospettive di analisi potenzialmente conflittuali

Nel nostro lavoro col cliente durante il bilancio di competenze possiamo individuare quattro prospettive di analisi:

  • L’analisi delle competenze personali (nella fase 1)
  • L’analisi delle modalità di sviluppo delle competenze (nella fase 2, durante la stesura dei piani d’azione)
  • L’analisi di desiderabilità dei possibili obiettivi professionali (nella fase 1, durante l’analisi di interessi e valori professionali)
  • L’analisi di fattibilità dei possibili obiettivi professionali (nella fase 2, durante l’identificazione degli obiettivi professionali e la stesura dei relativi piani d’azione)

Alcune di queste prospettive di analisi confliggono fra loro.

L’analisi delle competenze personali confligge con l’identificazione di ipotesi di sviluppo delle competenze

Se il cliente, durante la fase di mappatura, analizza le proprie competenze pensando già a quali sviluppare e a come svilupparle svolgerà una mappatura incompleta, trascurando l’identificazione e l’analisi di quelle competenze che ritiene poco utili o difficilmente sviluppabili.

Questo atteggiamento è rischioso perché il consulente potrebbe suggerire modalità di utilizzo e sviluppo delle competenze omesse a cui il cliente non aveva pensato.

Nella fase di analisi delle competenze è utile invece favorire l’emergere di nuove possibilità (analisi di desiderabilità), chiedendo ad esempio ‘In quali professioni le piacerebbe utilizzare questa sua capacità tecnica?’

L’analisi di desiderabilità di possibili obiettivi professionali confligge con  l’analisi di fattibilità

Se il cliente analizza i propri interessi e valori professionali e identifica obiettivi professionali provvisori pensando già alla fattibilità dei possibili obiettivi la sua creatività sarà limitata, e spesso ci proporrà solo obiettivi professionali uguali o molto simili alla sua ultima esperienza lavorativa.

Questo atteggiamento è rischioso perché il consulente potrebbe conoscere modalità concrete per il raggiungimento di obiettivi professionali che il cliente non ha esplicitato ritenendoli irrealistici.

In generale i nostri clienti hanno informazioni incomplete sulle possibilità professionali  e sui relativi percorsi di professionalizzazione, e spesso utilizzano euristiche inadeguate. Per questi motivi i risultati della loro riflessione professionale sono spesso parziali. Durante il bilancio di competenze dobbiamo perciò  impedire che il cliente faccia da solo e in maniera affrettata i vari passaggi della scelta professionale.

La soluzione è tenere distinti i diversi momenti di analisi.

Questo viene fatto invitando il cliente a svolgere un passaggio per volta, senza pensare a quelli successivi, e proponendo al cliente attività (e relative schede) che si focalizzano su un punto di analisi per volta.

Ad esempio conviene evitare attività che chiedono al cliente di descrivere tutte le sue capacità tecniche e allo stesso tempo identificare già possibili professioni  dove utilizzarle.

La domanda sarà perciò In quali professioni le piacerebbe utilizzare questa sua capacità tecnica? (analisi di desiderabilità) e non In quali professioni potrebbe utilizzare questa sua capacità tecnica? (analisi di fattibilità). E ugualmente conviene evitare attività che chiedono al cliente di identificare interessi e valori professionali ‘realistici’.

Tecnica di bilancio di competenze. Cos’è un obiettivo professionale

L’obiettivo professionale è il risultato che il cliente vuole raggiungere grazie alla consulenza di orientamento o di carriera.

Come sai la consulenza di carriera è quella attività di consulenza di orientamento pagata direttamente dal beneficiario, cioè dalla persona che chiede orientamento. Dunque la consulenza di carriera è un sottoinsieme della più generale consulenza di orientamento.

Esempi di obiettivi professionali

Qui di seguito trovi vari esempi di obiettivi professionali.

Obiettivo professionale una professione diversa

Un obiettivo professionale può essere una professione o un ruolo professionale diverso rispetto a quello che sta svolgendo o (se al momento è disoccupato) che ha svolto finora. Parleremo in questo caso di nuova professione obiettivo (scusa il bisticcio lessicale). Ad esempio il cliente ha lavorato finora come impiegato amministrativo ma vuole iniziare a svolgere una professione diversa.

Obiettivo professionale la stessa professione in un’altra impresa dello stesso settore

Il cliente potrebbe chiedere il nostro aiuto per continuare a svolgere la stessa professione o ruolo professionale che ha svolto finora ma in un’altra impresa dello stesso settore. Ad esempio il cliente ha lavorato finora come impiegato amministrativo in una agenzia di assicurazioni e vuole trovare lavoro nello stesso ruolo in una agenzia di assicurazioni diversa

Obiettivo professionale la stessa professione in una impresa di un settore diverso

Il cliente potrebbe chiedere il nostro aiuto per continuare a svolgere la stessa professione o ruolo professionale che ha svolto finora ma in un’altra impresa appartenente a un settore diverso. Ad esempio il cliente ha lavorato finora come impiegato amministrativo in una agenzia di assicurazioni e vuole trovare lavoro nello stesso ruolo ma in una società sportiva

Obiettivo professionale la stessa professione ma con un contratto di lavoro diverso

Il cliente chiede il nostro aiuto per trovare la stessa professione o ruolo professionale che ha svolto finora ma con un contratto di lavoro diverso. Al momento il nostro cliente potrebbe essere precario e vorrebbe ottenere un lavoro dipendente oppure al momento è dipendente ma vorrebbe iniziare a svolgere la sua attività in maniera autonoma.

In alcuni casi l’obiettivo non è chiaro fin all’inizio ma viene definito grazie al lavoro col consulente.

Come lavorare sui diversi obiettivi professionali

Nel bilancio di competenze il cliente in genere ha un obiettivo professionale di tipo 1, 3 o 4. Se l’obiettivo professionale è di tipo 2 (stessa professione in un’altra impresa dello stesso settore) il cliente ha bisogno solo di un supporto nella ricerca di lavoro.

Tecnica di bilancio. Come valutare nuove possibilità professionali

Il licenziamento è anche un’occasione per i nostri clienti per valutare e eventualmente ri-indirizzare il proprio percorso professionale verso professioni e settori che li attirano ma che non hanno mai svolto in precedenza.

Così durante il bilancio di competenze i nostri clienti possono chiederci di aiutarli a esplorare altre possibilità professionali, e a mettere a punto dei percorsi di inserimento professionale verso direzioni nuove.

Questa richiesta arriva al termine della prima fase del bilancio di competenze, che è quella della costruzione della propria ‘fotografia professionale’.

In che modo nel bilancio di competenze possiamo valutare la fattibilità di obiettivi professionali verso professioni che il nostro cliente non ha mai svolto o settori dove il nostro cliente non ha mai lavorato in precedenza?

In generale è utile tenere a mente questi principi. Quando una persona desidera cambiare, il cambiamento è più facile se:

1. La persona cambia settore economico ma continua a svolgere la stessa professione: ad esempio può passare da impiegato amministrativo in una compagnia assicurativa a impiegato amministrativo in un hotel

2. La persona cambia professione ma rimane all’interno del settore economico di cui ha già esperienza: ad esempio passa da impiegato amministrativo a addetto al controllo di gestione in una compagnia assicurativa (può essere la stessa compagnia o una compagnia diversa)

Il cambiamento è invece assai più difficile se la persona desidera cambiare nello stesso momento sia professione che settore, ad esempio da impiegato amministrativo in una compagnia assicurativa a cuoco.

 

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Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. L’articolo rispecchia le opinioni dell’autore al momento dell’ultima modifica. Leggi Informativa privacy, cookie policy e copyright.

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