Sapere scientifico e sapere esperienziale: entrambi utili, ma con caratteristiche e modalità diverse

Perché non bisogna confondere sapere scientifico e sapere esperienziale

L’esperienza ci insegna come fare; la scienza ci spiega perché. È questa la tesi centrale dell’articolo pubblicato su Il Foglio, che mette in guardia dalla crescente tendenza a considerare il sapere scientifico e quello esperienziale come equivalenti e interscambiabili. Questa equiparazione, spesso sostenuta da movimenti come Slow Food, nasce come reazione alla perdita delle competenze tradizionali e alla “colonizzazione tecnica” del mondo rurale, ma rischia di portare a semplificazioni pericolose2.

Il valore e i limiti del sapere esperienziale

Il sapere esperienziale, tipico ad esempio del contadino che conosce la propria terra, è prezioso e radicato: permette di agire con efficacia in contesti noti, grazie a generazioni di osservazioni accumulate. Si tratta di una conoscenza retrospettiva, che funziona finché il mondo rimane simile a quello che si è sempre conosciuto. Tuttavia, quando si presenta una novità radicale – come un nuovo parassita, una malattia sconosciuta o un cambiamento climatico – l’esperienza passata non basta più. In questi casi, il sapere esperienziale si arresta e non offre strumenti per affrontare l’ignoto2.

Il ruolo insostituibile della scienza

La scienza, invece, non si limita a registrare l’esperienza, ma la organizza in modelli astratti e verificabili. È proprio questa capacità di spiegare, prevedere e guidare l’azione anche in situazioni nuove che rende la conoscenza scientifica insostituibile. Solo la scienza consente di affrontare l’ignoto in modo sistematico: di fronte a un nuovo patogeno, per esempio, serve comprendere i meccanismi biologici e costruire modelli predittivi, non affidarsi alla saggezza del passato2.

La scienza, inoltre, collega i frammenti di sapere, cerca regolarità, distingue tra caso e necessità e costruisce una visione coerente del mondo. Se ci si limita a mettere insieme esperienze senza interrogarsi sul loro significato complessivo, si rischia di costruire modelli di realtà sbagliati e pericolosi, che possono portare a errori gravi nella gestione di crisi sanitarie o ambientali2.

Innovazione e progresso: scienza ed esperienza a confronto

Il sapere esperienziale è spesso affidabile ma frammentario: ogni gesto ha senso nel suo contesto, ma non necessariamente si connette a una visione più ampia. La scienza, invece, permette di innovare, anticipare e correggere. Solo attraverso i suoi modelli verificabili possiamo sapere se il mondo che crediamo di vedere corrisponde davvero alla realtà2.

La scienza offre strumenti per migliorare attivamente: selezionare varietà più resistenti, progettare strumenti più efficienti, ridurre l’impatto ambientale e aumentare la produttività senza sacrificare la qualità. Dove l’esperienza perfeziona l’esistente, la scienza costruisce ciò che ancora non c’è, procedendo in modo più efficiente e meno casuale, grazie a ipotesi fondate e dati misurabili2.

Un commento

L’esperienza ci insegna come fare; la scienza ci spiega perché? Questa affermazione è vera soprattutto in ambiti studiabili attraverso il metodo scientifico. Se penso al mio settore, l’orientamento, che è un settore che appartiene al sociale, anche degli operatori esperti che lavorano con un approccio riflessivo posso sviluppare teorie. E anche operatori di settori a base scientifica posso perfezionare la loro pratica, a partire dalla conoscenza scientifica, grazie all’esperienza. Le affermazioni dell’articolo, perciò sono troppo categoriche.

L’utilità della pratica per sviluppare teorie che guidano il comportamento sono state sviluppate da molti autori, vedi ad esempio il contributo di Donald A. Schön.

Conclusione

Scienza ed esperienza sono entrambe indispensabili, ma non vanno confuse. La scienza non è infallibile, ma possiede una straordinaria capacità di apprendere, correggersi e progredire rapidamente. Rinunciare a uno dei due saperi sarebbe un errore, ma confonderli lo sarebbe ancora di più: solo riconoscendo la specificità e i limiti di ciascuno possiamo affrontare con successo le sfide del presente e del futuro2.

Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Prodotto da Leonardo Evangelista con l’aiuto dell’IA.  Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.

Fonti

  1. https://www.ilfoglio.it/scienza/2025/05/15/news/perche-e-importante-non-confondere-sapere-scientifico-e-sapere-esperienziale-7724740/
  2. https://www.ilfoglio.it/tag/esperienziale/
  3. https://x.com/ilfoglio_it/status/1923045848285430197
  4. https://www.ilfoglio.it/scienza/2024/04/11/news/perche-la-comunita-scientifica-non-rimedia-alla-crisi-della-pubblicazione-scientifica–6425875/
  5. https://www.carabinieri.it/media—comunicazione/rassegna-dell-arma/la-rassegna/anno-2010/n-1—gennaio-marzo/studi/dalla-formazione-tradizionale-alla-formazione-esperienziale
  6. https://ojs.pensamultimedia.it/index.php/sipes/article/download/4047/3670/15175
  7. https://staticmy.zanichelli.it/catalogo/assets/9788808467522_04_CAP.pdf
  8. https://www.tuobiografo.it/post/scienza-poesia-letteratura-filosofia-sapere-umanistico-due-culture-dialogo

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