Questo articolo è una sintesi del libro Ricerca educativa e servizi per l’infanzia di Nima Sharmahd (2012). I numeri indicano le pagine del libro. ll testo è stato scritto con un programma di sintesi vocale, perciò possono esserci degli errori.
Storia e significato del fare ricerca in campo educativo
Prima infanzia 0-3: nido
Seconda infanzia 3-6: scuola dell’infanzia
Nell’approccio positivista estremo i fatti sociali sono cose, regolate da leggi proprie eterne e trascendenti (35), studiabili oggettivamente, al parti delle scienze naturali 18. In realtà oggi si dice che queste leggi sono probabili e soggette a revisione 18. L’approccio della ricerca pedagogica rimane comunque empirista (cioè, basato sull’osservazione), basato su
- operativizzazione: definire concetti astratti in termini di operazioni o procedure concrete e misurabili. Ad esempio, se si vuole studiare il “successo scolastico”, l’operativizzazione potrebbe implicare la definizione di indicatori specifici come i voti degli studenti, la frequenza scolastica, ecc.
- quantificazione: Implica la misurazione e l’espressione dei dati in termini numerici. In pedagogia, questo può includere il conteggio delle risposte corrette in un test, la valutazione numerica delle competenze degli studenti, ecc e
- generalizzazione: l’estensione dei risultati della ricerca a un più ampio contesto o popolazione. Dopo aver condotto uno studio su un gruppo specifico, i ricercatori cercano di determinare se i risultati possono essere applicati ad altri gruppi simili.
Le prime ricerche, negli anni ’50, sono relative a apprendimento, didattica, metodi d’insegnamento 19, in una prospettiva comportamentista. La diffusione del cognitivismo dà maggiore enfasi alla costruzione di significato da parte del soggetto.
Approccio quantitativo: ricerca di relazioni di causa-effetto, ragionamento deduttivo, la teoria precedere l’osservazione, i dati empirici servono a confermare o smentire l’ipotesi di partenza. Interazione limitata o assente col soggetto studiato. Manipolazione dell’ambiente.
Disegno di ricerca quantitativo (24)
- domanda di ricerca, ricognizione della letteratura sul tema, definizione obiettivi generarli e ipotesi
- definizione del disegno di ricerca
- definizione della popolazione estrazione del campione (probabilistico oppure non prob)
- costruzione degli strumenti di ricerca (gli sessi per tutti i soggetti coinvolti) con eventuale test
- raccolta dati
- codifica in tabelle statistiche e analisi, diffusione dati emersi
Nell’approccio quantitativo in educazione è difficile fare ricerca sperimentale, che richiede che i soggetti vengano testati in laboratorio in modo da ridurre l’incidenza di altre variabili. Spesso la ricerca avviene in contesti reale, si parla così di disegni di ricerca quasi sperimentali, dove non tutte le variabili sono controllate dal ricercatore, non c’è gruppo di controllo, la scelta del campione non è casuale ma mirata 27.
Nell’approccio quantitativo approccio induttivo, dai dati raccolti alla teoria, il lavoro sul campo inizia a volte senza teorie precostituite (?) 22. Interazione ‘calda’ col soggetto studiato, che viene influenzato dal ricercatore (35). Osservazione naturalistica. Il disegno di ricerca tende a essere ricorsivo 25. Uso di narrazioni. Disegni di ricerca non sperimentali, volti a descrivere l’esistente 28.
Ricerca pura (crea teorie) ricerca applicata (risolve problemi) 28. Non è chiaro se l’autrice le rapporta a ricerca quali e ricerca quanti.
…………
In generale, la scelta di metodi quali o quanti dipende dagli obiettivi dell’indagine 31. Si usa il metodo (o i metodi) che meglio rispondono alla domanda di ricerca). In genere le ricerche sui servizi per la prima e la seconda infanzia richiedono in genere un approccio naturalistico che analizza idee e relazioni 33.
La prospettiva quanti e quali vanno integrate assieme (vedi i mixed methods) anche se alcuni studiosi li criticano perché fatalmente uno dei due approcci sovrasta l’altro 30. Altri sostengono che le ricerche quantitative richiedono comunque una fase preliminare qualitativa, per definire le ipotesi e gli strumenti d analisi 30, 31.
La ricerca entra nei servizi per l’infanzia
La ricerca nei servizi dell’infanzia deve essere svolta in una prospettiva ecologica, vale a dire che deve prestare attenzione alle relazioni fra sistemi (famiglie, scuola, territorio) 36. Deve seguire questi presupposti:
- l’indagine va svolta non in laboratorio ma nel contesto naturale: classe, sezione del nido, etc. 37, necessario tenere un report di ricerca
- il ricercatore deve ascoltare anche le proprie emozioni 38
- coinvolgere nella ricerca genitori, bambini (ricerca azione e ricerca etnografica) accogliendo il loro punto di vista 38 evitando alcune trappole 40 e insegnanti e educatori, in modo da far diventare la ricerca anche un momento di formazione 43
La ricerca-azione
STRATEGIA DI RICERCA. Caratteristiche della ricerca partecipante (nella modalità ricerca azione) 49-50:
- il problema da indagare è proposto dalla comunità educativa
- l’attività di ricerca modifica l’esistente, le procedure vengono decise via via, si dà spazio alle emotività
- tutti gli attori della comunità sono coinvolti nella ricerca fin dall’inizio
- il ricercatore partecipa alla ricerca assieme agli altri ed è agente di cambiamento
- attenzione al contesto in cui avviene l’intervento.
Fasi di svolgimento 53:
- si analizza la realtà
- si suscitano azioni o presa di consapevolezza che cambia i comportamenti
- i nuovi comportamenti e norme vengono consolidate.
Limiti: risultati non oggettivi e non prevedibili a priori. Risultati in balia di dinamiche relazionali (potere, consenso, etc.) 53.
La ricerca etnografica
STRATEGIA di ricerca che elabora e esplicita teorie di comportamento degli appartenenti a un determinato ambiente, sulla base dell’analisi partecipata della loro vita quotidiana 57. Il ricercatore, osservando e interagendo con i soggetti studiati durante la loro vita quotidiana, cerca di cogliere le loro motivazioni, anche quelle di cui non sono pienamente coscienti 57.
Usa osservazione partecipante, intervista etnografica (stimola la riflessività dei soggetti, 61), registrazione video o audio, esame documentale 59.
Fondamentale tenere un diario prendendo note etnografiche 60.
L’intervista nella ricerca educativa
Questionario (domande rigidamente strutturate) diverso da intervista, dove la struttura delle domande può non essere rigidamente pre-strutturata e dove sono possibili domande aperte. Entrambe servono a raccogliere informazioni o opinioni sull’intervistato 67.
L’intervista è non casuale, asimmetrica, con ruoli non intercambiabili 68. L’intervistatore manifesta ascolto partecipato, è congruente 69.
Tipi di intervista 70:
- Intervista strutturata: le stesse domande però aperte
- Intervista semi strutturata: le domande seguono una griglia di argomenti
- Intervista libera, in profondità o non direttiva: l’intervistatore propone il tema e segue l’intervistato nelle sue risposte. Utile in questo tipo usare domande aperte e riformulazioni 98
Intervista biografica, focalizzata sulla storia di vita 71
Registrazione dati: carta e matita / registratore / video 72
Analisi volta a scomporre il testo in UNITA’ DI SENSO 73, anche con l’aiuto di software come Atlas 73 che permettono anche analisi quantitativa.
Per ridurre la soggettività dell’interazione, è utile che le interviste vengano esaminate da più ricercatori.
Il focus group nella ricerca educativa
È una intervista/ discussione di gruppo che coinvolge da 4 a 14 persone.
Per discutere temi complessi dove interessa rilevare le differenti opinioni che emergono grazie alle dinamiche di gruppo. Co-costruzione di opinioni. Moderatore più assistente/osservatore. Il moderatore stimola la discussione ponendo domande al gruppo. Di solito viene registrato 78.
L’osservazione
Negli anni ’70 del secolo scorso l’osservazione viene svolta in situazioni di laboratorio, poi si afferma quella in ambiente naturale già promossa da Maria Montessori 102. Vedi anche Piaget negli anni ‘30. Distinguere fra osservazione a fini di ricerca e quella a fini educativi, che comunque sono vicine 103.
Osservazione naturalistica a e in condizione controllate dove c’è una qualche strutturazione del contesto (ad esempio sin chiede all’insegnante di leggere un brano).
L’osservazione diretta può essere svolta in prospettiva:
- Psicoanalitica, focalizzata sulla relazione bambino madre, e sulle sensazioni che l’osservazione provoca nell’osservatore 105. Mancanza di attendibilità se l’osservatore è unico
- Piagetiana, focalizzata alla verifica di determinate ipotesi relative, ad esempio, all’efficacia di nuove tecniche educative, creando situazioni quasi sperimentali 106. Mancanza di attendibilità se l’osservatore è unico
- E’ l’unica senza osservazione partecipante, a volte svolta dietro uno specchio unidirezionale. Registrata a con catalogazione sistematica dei comportamenti che emergono e su quella base vengono formulate ipotesi 107. E’ necessario mettere a punto delle griglie di osservazione.
Attenzione all’effetto pigmalione, che consiste nel rilevare quello che ci si aspetta accada o che si desidera che accada 112.
Utile usare strumenti come:
- Diario delle educatrici: le educatrici ci descrivono gli accadimenti quotidiani
- Rapporto osservativo: ogni quattro mesi viene descritta in dettaglio una giornata, con enfasi sui gruppi e il contesto invece che sui singoli operatori 113
- Il rapporto di processo rileva le trasformazioni che avvengono nei bambini 114
In Toscana dal 1998 Manuale per la valutazione della qualità dei nidi d’infanzia, aggiornato nel 2006, basato su interviste, strumento di osservazione, analisi documentale, check list 116.
Elementi esaminati nelle scale di valutazione SVANI elaborate negli USA: arredi e materiali, routine, linguaggio, apprendimenti, interazioni, organizzazione delle attività, bisogni degli adulti 115.
Il questionario
Il questionario permette di ottenere risposte standardizzate da un gran numero di soggetti. Un limite e che si presta in genere poco per approfondire personalizzare le esperienze di ogni soggetto centro 17.
È utile individuare le macro aree tematiche che il questionario vuole indagare punto per ogni area saranno identificate delle variabili virgola in genere ogni variabile corrisponde a una singola domanda.
È possibile strutturare i questionari con domande a risposta chiusa o risposta aperta. Le prime limitano i fraintendimenti mentre le seconde portano una maggior personalizzazione dei dati 119.
Le domande chiuse possono essere con alternativa (solo due possibili risposte che si escludono a vicenda), a scelta multipla, a risposta multipla. Possono esserci poi domande filtro che aprono sezioni specifiche non disponibili per tutti.
È necessario porre domande brevi virgola non suggestive, che contengono una domanda per volta. Le domande potenzialmente imbarazzanti vanno poste alla fine.
In alcuni casi è utile utilizzare scale grafiche come, ad esempio, faccine che ridono 121.
I questionari identificano vari tipi di variabili, misurabili con scale di misura diverse:
- Scala nominale, in cui il valore assegnato alla variabile è una semplice etichetta, ad esempio nel codificare la variabile sesso possiamo assegnare il valore uno ai maschi e due alle femmine.
- Scala ordinale che permette di ordinare lungo una singola dimensione le variazioni di un fenomeno. È possibile mettere in ordine i diversi valori, ma questi non hanno un contenuto numerico. Esempi di scale ordinali includono classifiche sportive, livelli di istruzione (elementare, medio, superiore, universitario), e gradi militari (soldato, caporale, sergente, ecc.).
- Scala a intervalli. Una scala a intervalli è un tipo di scala di misura che, oltre a ordinare le osservazioni, misura anche le distanze tra di esse in termini di intervalli uguali. Tuttavia, una scala a intervalli non ha un punto zero assoluto o naturale, il che significa che il valore zero sulla scala non rappresenta l’assenza della proprietà misurata. Esempi di questo tipo sono la misura della temperatura in gradi o le date di una linea del tempo. La differenza fra due valori contigui della scala è costante. In sintesi, le scale a intervalli sono utili quando è importante conoscere non solo l’ordine delle osservazioni ma anche la distanza esatta tra di esse, pur senza considerare un punto zero assoluto. Con le scale a intervalli, è possibile eseguire operazioni matematiche come l’addizione e la sottrazione. Tuttavia, non è possibile eseguire operazioni di rapporto (divisione) in modo significativo, perché non esiste un punto zero assoluto. L’anno zero dell’era cristiana non corrisponde all’assenza di tempo. Zero gradi Celsius non rappresenta assenza di temperatura.
- Scala rapporto. Una scala a rapporto è il tipo più avanzato di scala di misura, che non solo ordina le osservazioni e misura le distanze tra di esse con intervalli uguali, ma include anche un punto zero assoluto che rappresenta l’assenza della proprietà misurata. Questo consente di eseguire tutte le operazioni matematiche, compresi i rapporti. Esempi di scale a rapporto includono:
- Peso: Misurato in chilogrammi o libbre. Ad esempio, 10 kg è il doppio di 5 kg.
- Altezza: Misurata in centimetri o metri. Ad esempio, 180 cm è il doppio di 90 cm.
- Tempo: Misurato in secondi, minuti, ore, ecc. Ad esempio, 2 ore è il doppio di 1 ora.
- Distanza: Misurata in metri, chilometri, miglia, ecc. Ad esempio, 10 km è il doppio di 5 km.
La codifica dei dati
Nella ricerca quantitativa la codifica dei dati raccolti prevede la costruzione di una matrice di dati, ossia la trasformazione dei dati verbali in dati numerici, assegnando a ciascuna risposta un numero da inserire all’incrocio fra righe colonne. Questi valori possono corrispondere direttamente alla risposta del soggetto, ad esempio posso scrivere l’età che il soggetto ha indicato, oppure possono essere assegnati in modo arbitrario dopo aver effettuato una codifica 126.
Dopo aver ottenuto questa matrice posso svolgere una serie di operazioni statistiche, ad esempio studiare la distribuzione o l’esistenza di correlazioni 129.
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Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.