Poveri professionisti
NELL’OTTOCENTO le società di mutuo soccorso nacquero per tutelare gli operai. Nel 2015 nascono per aiutare gli avvocati in dif ficoltà. Ilvo Diamanti l’ha chiamato “il discensore sociale”, la proletarizzazione delle professioni. Oggi un giovane architetto guadagna in media meno di un giovane operaio alla catena di montaggio della Flat di Melfi. E quando non ha più il lavoro non ha alcun ammortizzatore sociale. La pensione? Un’incognita.
(…) Dal 2005 al 2013 i redditi medi reali prodotti dai professionisti — secondo il quarto rapporto Adepp sulla previdenza privata — sono calati del 13 per cento con un crollo del volume d’affari vicino al 18 per cento. Il risultato è che un avvocato under 40 ha un reddito medio (anno 2013) di 24 mila e 738 euro contro i 29 mila e 455 di un dipendente privato e i 35 mila 157 di un dipendente pubblico. E quel che vale per i giovani avvocati, vale per gli ingegneri e architetti under 40 (18.187 euro), per i commercialisti (23.207) per finire con le partite Iva iscritte alla gestione separata dell’Inps (18.640).
Da La Repubblica di oggi. L’articolo è disponibile su Poveri professionisti | cngeologi.it