L’Italia in difficoltà. Il rapporto annuale ISTAT 2025

Il 21 maggio 2025, l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha presentato la 33ª edizione del Rapporto annuale, offrendo un quadro dettagliato dei cambiamenti economici, demografici e sociali che hanno interessato l’Italia nel 2024. Il documento si articola in quattro capitoli principali: Economia e ambiente; Popolazione e società; Una società per tutte le età; Il sistema economico tra vincoli e opportunità: un confronto tra le generazioni.

Il rapporto evidenzia numerosi problemi.

Economia stagnante e produttività in calo

Nel 2024, l’economia italiana ha mostrato una crescita del PIL dello 0,7%, inferiore rispetto a Francia (1,2%) e Spagna (3,2%), mentre la Germania ha registrato una contrazione per il secondo anno consecutivo. Nonostante un aumento dell’occupazione dell’1,6%, la produttività del lavoro è diminuita dello 0,9% per occupato e dell’1,4% per ora lavorata, indicando un utilizzo inefficiente delle risorse umane .


Declino industriale e mancanza di innovazione

La produzione industriale in volume ha subito una flessione del 4,0% nel 2024 rispetto all’anno precedente, proseguendo un trend negativo iniziato nel 2023. Questo calo è attribuibile anche alla scarsa adozione di tecnologie digitali, soprattutto nelle piccole e micro imprese, che rappresentano una parte significativa del tessuto produttivo italiano .DomaniIlSussidiario.net


Crisi demografica e invecchiamento della popolazione

L’Italia continua a confrontarsi con una crisi demografica significativa. Il tasso di natalità è tra i più bassi al mondo, con una media di 1,25 figli per donna nel 2023, ben al di sotto del livello di sostituzione di 2,1. Questo trend è aggravato dalla riduzione del numero di donne in età fertile e dalla diminuzione della fecondità .


Aumento della povertà e disuguaglianze sociali

Nel 2023, 5,7 milioni di persone vivevano in condizioni di povertà assoluta, con un incremento di 2,8 punti percentuali rispetto al 2014. Il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda il 23,1% della popolazione, con picchi del 39,8% nel Mezzogiorno. Le famiglie con minori, i giovani, gli stranieri e i residenti nel Sud sono le categorie più colpite .IstatANSA.it+1opinione.it+1


Bassa istruzione e dispersione scolastica

Solo il 65,5% delle persone tra i 25 e i 64 anni possiede almeno un diploma, contro una media UE del 80%. La percentuale di laureati si attesta al 21,6%. La dispersione scolastica è del 9,8%, con valori più elevati nelle aree svantaggiate, influenzando negativamente l’accesso al lavoro e la mobilità sociale .Istat


Impatti dei cambiamenti climatici

L’Italia è particolarmente vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici, con un aumento della frequenza e dell’intensità di eventi estremi come alluvioni e ondate di calore. Questi fenomeni hanno conseguenze significative sull’economia, la salute pubblica e l’ambiente, richiedendo interventi urgenti per la mitigazione e l’adattamento .


Conclusione

Il Rapporto ISTAT 2025 dipinge un quadro preoccupante della situazione italiana, caratterizzata da stagnazione economica, declino industriale, crisi demografica, aumento della povertà, disuguaglianze sociali e impatti dei cambiamenti climatici. Affrontare queste sfide richiede un impegno congiunto da parte delle istituzioni, della società civile e del settore privato per promuovere politiche efficaci e sostenibili.

Per approfondire, è possibile consultare il rapporto completo sul sito ufficiale dell’ISTAT: Rapporto annuale 2025 – La situazione del Paese.

Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Prodotto da Leonardo Evangelista con l’aiuto dell’IA.  Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.