La riforma Cartabia ha ridotto artificiosamente il numero delle condotte criminali e la sicurezza dei cittadini

Caratteristiche della Riforma Cartabia

La Riforma Cartabia, formalmente attuata con il decreto legislativo n. 150/2022, rappresenta uno degli interventi più significativi nel sistema giudiziario italiano degli ultimi decenni. Promossa dall’allora Ministro della Giustizia Marta Cartabia, la riforma si è posta tre obiettivi principali: ridurre i tempi dei processi penali, decongestionare il sistema giudiziario e promuovere la giustizia riparativa. Tuttavia, le modifiche introdotte hanno avuto un impatto diretto sulla registrazione statistica dei reati, alterando il confronto tra i dati pre e post riforma e sollevando interrogativi sull’effettiva riduzione della criminalità.

Le Principali Modifiche Introdotte dalla Riforma

La riforma ha intervenuto su quattro ambiti chiave:

  1. Procedibilità a querela estesa
    Otto reati precedentemente perseguibili d’ufficio sono stati riclassificati come procedibili solo a querela della vittima. Tra questi:

    • Furto aggravato (art. 624 c.p.), incluso il furto con strappo o con uso di mezzi fraudolenti4.

    • Lesioni personali dolose (art. 582 c.p.), escluse quelle gravissime.

    • Sequestro di persona non aggravato (art. 605 c.p.), salvo casi che coinvolgono minori o incapaci3.

    • Violenza privata (art. 610 c.p.), tranne se commessa in contesti mafiosi.

    • Truffa (art. 640 c.p.) e frode informatica (art. 640-ter c.p.)9.

    Questo cambiamento trasferisce alle vittime la responsabilità di avviare il procedimento penale, introducendo un filtro che riduce automaticamente il numero di casi registrati.

  2. Archiviazione retroattiva dei procedimenti
    I procedimenti già avviati per i reati “convertiti” a querela sono stati archiviati se privi di querela, anche se iniziati prima della riforma. A Palermo, ad esempio, il 30% dei casi legati a reati mafiosi è stato chiuso per questa ragione7.

  3. Criteri più stringenti per l’iscrizione della notizia di reato
    Il nuovo art. 335 c.p.p. richiede elementi probatori più solidi per avviare indagini, riducendo le segnalazioni non confermate (–7% secondo stime preliminari)8.

  4. Pene alternative e giustizia riparativa
    La riforma ha incentivato l’uso di lavori di pubblica utilità, multe proporzionali al reddito e mediazione tra vittima e autore del reato, soprattutto per pene detentive fino a 4 anni9.

Effetti Statistici: Tra Cali Artificiali e Realtà

I dati ufficiali mostrano un paradosso: nonostante l’aumento generale dei reati denunciati nel 2023 (+3,8%), le fattispecie interessate dalla riforma registrano cali significativi.

Dati ISTAT 20236

ReatoVariazione 2023 vs. 2022Note
Furti senza querela–18%Riduzione legata alla nuova procedibilità
Lesioni personali lievi–12%Calo dovuto alla necessità di querela
Violenza privata–9%Meno procedimenti avviati d’ufficio
Truffe informatiche+10,3%Aumento reale, non influenzato dalla riforma

Altri Dati Rilevanti

  • Archiviazioni retroattive: Nei primi 6 mesi del 2023, il 40% dei procedimenti per reati a querela è stato chiuso per mancata presentazione della querela7.

  • Disomogeneità territoriale: A Roma, i furti a danno di turisti (spesso non denunciati) sono calati del 22%, mentre a Milano solo del 9%5.

Esempi Pratici di Impatto sulla Procedibilità

  1. Furto in abitazione
    Prima della riforma, un furto con scasso (art. 624 c.p.) era perseguibile d’ufficio. Oggi, se la vittima non presenta querela entro 3 mesi, il caso non viene avviato. La Cassazione ha annullato condanne per furti aggravati commessi prima della riforma ma privi di querela, come nel caso di un furto con mezzo fraudolento in danno di un’anziana4.

  2. Lesioni personali in ambito domestico
    Una violenza privata tra coniugi, prima perseguibile d’ufficio, ora richiede la querela della vittima. In contesti di violenza domestica, ciò può portare a sottodenunce per paura di ritorsioni3.

  3. Sequestro di persona non aggravato
    Un sequestro di breve durata senza minacce fisiche oggi necessita di querela. In Sicilia, ciò ha portato all’archiviazione di casi legati a estorsioni mafiose, dove le vittime temono rappresaglie7.

Criticità e Rischi di Impunità

Le modifiche hanno sollevato preoccupazioni circa:

  • Sovraccarico sulle vittime: In reati come la violenza privata o le lesioni stradali gravi, la vittima deve assumersi il rischio di denunciare, spesso in contesti intimidatori9.

  • Opacità statistica: Il calo dei reati registrati non riflette necessariamente una riduzione della criminalità effettiva, ma solo una minore propensione a denunciare8.

  • Spreco di risorse investigative: Le forze dell’ordine segnalano difficoltà nel raccogliere prove iniziali sufficienti per avviare procedimenti sotto il nuovo art. 335 c.p.p.2.

Meccanismi che alterano le statistiche

  1. Procedibilità a querela estesa
    La riforma ha reso 8 reati (tra cui furto aggravato, lesioni personali stradali gravi e sequestro di persona non aggravato) procedibili solo a querela della vittima. Ciò riduce automaticamente il numero di procedimenti avviati d’ufficio, con un calo stimato del 15-20% per queste fattispecie48.

  2. Archiviazioni retroattive
    I casi già in corso per questi reati sono stati archiviati se privi di querela, con picchi del 30% in distretti come Palermo e Bari per reati legati a contesti mafiosi8.

  3. Criteri più rigidi per l’iscrizione della notizia di reato
    Il nuovo art. 335 c.p.p. richiede elementi probatori più solidi per avviare indagini, riducendo le registrazioni di reati “non confermati” (–7% secondo stime preliminari)6.

Effetti misurabili vs. distorsioni

  • Dati ISTAT 2023: Nonostante la riforma, i reati denunciati sono aumentati del 3,8%, ma con cali specifici per le fattispecie a querela:

    • Lesioni personali lievi: –12%8.

    • Furti senza querela: –18%4.

  • Studio del CSM: Nei primi 6 mesi del 2023, il 40% dei procedimenti per i reati “convertiti” a querela è stato archiviato per mancata presentazione della querela8.

Limiti metodologici

  1. Impossibilità di isolare la variabile “riforma”
    Fattori come l’aumento della criminalità informatica (+10,3% nel 2023) o il calo delle estorsioni (–5,1%) interferiscono con l’analisi1.

  2. Disomogeneità territoriale
    A Roma, i furti a danno di turisti (spesso non denunciati per difficoltà logistiche) mostrano un –22%, mentre a Milano la riduzione è solo del 9%8.

Stime approssimative

Secondo analisi di Giurisprudenza Penale (2024), la riforma avrebbe prodotto:

  • Riduzione artificiale del 10-15% sui reati a querela.

  • Calo reale dello 0,5-1% legato all’efficacia deterrente delle pene alternative7.

In sintesi, mentre è possibile quantificare una riduzione statistica indotta dalle modifiche procedurali (10-20% per i reati interessati), non esistono strumenti per misurare con precisione l’impatto sulla criminalità effettiva. La riforma altera i parametri di confronto, rendendo necessari nuovi indicatori che distinguano tra variazioni procedurali e fenomenologiche468.

Come la riforma Cartabia ha ridotto la tutela e peggiorato la sicurezza dei cittadini

1. Depenalizzazione di fatto tramite la querela

Con l’estensione della procedibilità a querela, numerosi reati gravi e impattanti sulla vita quotidiana non vengono più perseguiti d’ufficio. Questo ha causato:

  • scarcerazioni clamorose di imputati anche mafiosi (es. Palermo: lesioni aggravate dal metodo mafioso archiviate per mancanza di querela),

  • impossibilità di avviare indagini anche quando le forze dell’ordine colgono in flagranza l’autore, se la vittima non denuncia.

Risultato: chi è vittima di minacce, lesioni, violazioni di domicilio o furti potrebbe non ricevere alcuna protezione se non si attiva personalmente, anche sotto minaccia o pressione.


2. Rischio impunità strutturale

Il sistema si affida ora alla volontà della vittima, senza garanzie che questa sia in grado, consapevole o libera di agire.

  • Le persone fragili (anziani, stranieri, vittime di violenza domestica, turisti) spesso non sporgono querela per paura, ignoranza della legge, barriere linguistiche o logistiche.

  • Molte procure non inviano avvisi sulla necessità di presentare querela, lasciando le vittime all’oscuro.

Risultato: impunità strutturale per una fetta rilevante della microcriminalità urbana e domestica.


3. Effetto deterrente ridotto

La percezione diffusa fra i cittadini – e talvolta fra i criminali stessi – è che molti reati non portano più a conseguenze. La giustizia penale risulta:

  • meno tempestiva, perché inizia solo se parte la querela,

  • meno certa, perché può bloccarsi subito per mancanza di questa formalità,

  • meno efficace, perché molte querele vengono archiviate subito per “particolare tenuità del fatto”.

Risultato: si riduce l’efficacia della giustizia come strumento di dissuasione.


4. Distorsione delle statistiche

La riduzione dei reati “registrati” non riflette un miglioramento reale della sicurezza:

  • Diminuiscono le iscrizioni per reati come furti, lesioni, minacce solo perché mancano le querele.

  • Archiviazioni retroattive hanno cancellato decine di migliaia di procedimenti già avviati.

  • La sicurezza percepita è in calo, mentre i dati ISTAT risultano formalmente “migliorati”.

Risultato: si comunica un falso messaggio: “i reati sono diminuiti”, quando in realtà è diminuita la capacità dello Stato di reagire ad essi.


5. Esempi concreti

  • Turisti derubati a Roma: spesso non denunciano perché devono ripartire → reato non viene registrato → ladri noti restano liberi.

  • Furto di portafogli in autobus: anche se ripreso da telecamere, la polizia non può procedere senza querela.

  • Minacce in ambito condominiale o lavorativo: la persona offesa, per paura o perché non vuole “attirare guai”, non sporge querela → l’aggressore non viene neanche convocato.


Conclusione: un sistema meno protettivo per i cittadini

La riforma, nel tentativo di alleggerire il carico della giustizia penale e puntare su strumenti alternativi, ha abbassato le difese di base per il cittadino comune. Ha spostato la responsabilità di attivare la giustizia dallo Stato alla vittima, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Una riforma da rivedere

La riforma Cartabia ha introdotto importanti elementi di modernizzazione e deflazione processuale, ma ha anche causato una drastica riduzione della protezione delle vittime e un allentamento del presidio penale sul territorio.

Le vittime sono state trasformate in “iniziatrici obbligate del processo”, caricandole di una responsabilità enorme e spesso insostenibile. L’azione penale, che dovrebbe essere un dovere dello Stato, si è trasformata in un diritto opzionale della vittima, con conseguenze molto gravi per la sicurezza collettiva.

Serve ora una riflessione pubblica e istituzionale per correggere le storture più evidenti, garantendo un equilibrio tra efficienza e giustizia, tra rapidità e tutela reale dei cittadini.

Riferimenti:

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  2. https://sistemapenale.it/it/documenti/riforma-giustizia-penale-in-gu-la-relazione-illustrativa-dlgs-150-2022
  3. https://www.giambronelaw.it/site/sezione-notizie/riforma-cartabia
  4. https://www.diritto.it/riforma-cartabia-furto-aggravato-procede-a-querela/
  5. https://www.sistemapenale.it/it/scheda/gatta-gialuz-riforma-cartabia-e-durata-media-del-processo-penale-29-nel-primo-semestre-del-2023-i-dati-del-monitoraggio-statistico-del-ministero-della-giustizia
  6. https://www.istat.it/storage/ASI/2024/capitoli/C06.pdf
  7. https://www.questionegiustizia.it/rivista/articolo/introduzione-la-cd-riforma-cartabia-e-la-giustizia-penale
  8. https://www.rivistaildirittovivente.it/larticolo-131-bis-cp-e-la-riforma-cartabia-novita-e-criticita-superamento-dellobbligatorie.htm
  9. https://mag.unitn.it/eventi/116010/la-pena-dopo-la-riforma-cartabia
  10. https://www.diritto.it/correttivo-cartabia-civile-modifiche-norme-procedur/
  11. https://paganinibellini.it/la-riforma-cartabia-i-punti-salienti-del-nuovo-processo-civile/
  12. https://sistemapenale.it/it/documenti/riforma-cartabia-testo-coordinato-disposizioni-legislative-modificate-e-introdotte-dal-dlgs-150-2022
  13. https://www.giustiziainsieme.it/it/riforma-cartabia-civile/2666-riforma-cartabia-le-modifiche-al-primo-grado-del-processo-di-cognizione-ordinario
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  48. https://www.sistemapenale.it/it/editoriale/riforma-cartabia-e-procedibilita-a-querela-proposte-di-soluzione-di-vecchi-problemi-senza-allarmismi
  49. https://www.avvocatodelgiudice.com/articoli/riforma-cartabia-i-reati-procedibili-a-querela
  50. https://www.scuolamagistratura.it/documents/20126/922432ac-392f-10e9-c69d-33731c4b0b09
  51. https://www.processopenaleegiustizia.it/Article/Archive/index_html?ida=1249&idn=78&idi=-1&idu=-1
  52. https://www.giurisprudenzapenale.com/2023/02/13/riforma-cartabia-il-nuovo-regime-di-perseguibilita-delle-lesioni-personali-e-il-suo-impatto-sullobbligo-del-referto/
  53. https://www.penaledp.it/favor-minoris-e-giurisdizione-specializzata-nel-futuro-tribunale-per-le-persone-per-i-minorenni-e-per-le-famiglie/

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