I siti di IA non sono solo previsori di parole, hanno iniziato a ‘pensare’

Introduzione

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (IA) applicata al linguaggio naturale ha compiuto progressi straordinari, rivoluzionando il nostro modo di interagire con la tecnologia. Assistenti virtuali, chatbot, strumenti di traduzione automatica e generatori di testi sono ormai parte integrante della nostra quotidianità. Al centro di questa rivoluzione ci sono i cosiddetti modelli linguistici di grandi dimensioni (Large Language Models, LLM), come GPT (Generative Pre-trained Transformer) di OpenAI, PaLM di Google, LLaMA di Meta e molti altri.

Nonostante la loro diffusione e il loro impatto, il dibattito sulla natura e sulle reali capacità di questi modelli è più vivo che mai. Una delle affermazioni più frequenti è che gli LLM siano, in fondo, semplici “previsori di parole”, ovvero sistemi che generano testo limitandosi a prevedere la parola successiva in una sequenza, senza una reale comprensione del significato. Ma è davvero così? O siamo di fronte a qualcosa di più sofisticato?

Dalla previsione di parole alla generazione di conoscenza

La definizione di LLM come “predittori di parole” nasce dal funzionamento di base di questi modelli: durante l’addestramento, imparano a prevedere la parola o il token successivo dato un certo contesto, analizzando enormi quantità di testo. Tuttavia, questa descrizione, seppur corretta dal punto di vista tecnico, rischia di essere riduttiva.

Gli LLM moderni sono in grado di generare testi coerenti, rispondere a domande complesse, riassumere articoli, scrivere codice, tradurre lingue e persino sostenere conversazioni articolate su argomenti specialistici. Queste capacità emergono non solo dalla previsione della parola successiva, ma anche dalla capacità di modellare relazioni semantiche, logiche e pragmatiche tra le informazioni. In altre parole, la “semplice” previsione di parole, ripetuta su larga scala e con reti neurali profonde, dà vita a comportamenti che vanno ben oltre la sequenza meccanica di token.

L’emergere di capacità complesse

Uno degli aspetti più affascinanti degli LLM è la cosiddetta emergenza di capacità: a partire da un certo livello di complessità e dimensione, i modelli iniziano a mostrare abilità che non sono state esplicitamente programmate, come la risoluzione di problemi logici, la comprensione di metafore o la generazione di codice funzionante. Queste capacità emergenti sono il risultato della combinazione di miliardi di parametri e dell’esposizione a una vastissima varietà di dati.

Tuttavia, ciò non significa che i modelli “capiscano” davvero il mondo come gli esseri umani.

La comprensione del mondo degli esseri umani

Cosa significa “capire il mondo” per un essere umano?

  1. Esperienza incarnata e corporeità
    Gli esseri umani interpretano la realtà attraverso un corpo fisico che interagisce con l’ambiente: sensazioni tattili, percezioni visive, emozioni e interazioni sociali plasmano una comprensione contestuale e situata.
    → L’IA, priva di un corpo, non ha accesso a questa dimensione. Non può, ad esempio, associare il concetto di “freddo” a un’esperienza fisica diretta111219.

  2. Intenzionalità e coscienza
    La comprensione umana è legata a un senso di scopo (intenzionalità) e a una consapevolezza soggettiva (coscienza). Quando un umano analizza pattern, lo fa con l’obiettivo di risolvere problemi, riflettere o creare significati personali.
    → I modelli linguistici non hanno intenzionalità: elaborano dati senza un fine autonomo, seguendo regole statistiche5613.

  3. Contesto culturale ed emotivo
    Gli umani integrano conoscenze con valori culturali, esperienze passate e risposte emotive. La frase “è una giornata triste” evoca ricordi personali, non solo una correlazione lessicale.
    → I LLM mancano di questa integrazione: riconoscono la frequenza statistica di “triste” associata a “giornata”, ma non ne colgono la profondità emotiva21719.

Perché le elaborazioni dei siti IA non equivalgono a comprensione umana?

  • Mancanza di esperienza soggettiva
    Anche se gli LLM individuano pattern simili a quelli umani (es.: associare “pioggia” a “ombrello”), lo fanno senza una rappresentazione interna del significato. Per le macchine, le parole sono vettori matematici, non simboli legati a esperienze vissute41820.

  • Errori con cause diverse
    Gli errori umani derivano da limiti cognitivi (bias, distrazioni) o mancanza di informazioni. Quelli delle IA nascono da dati di addestramento incompleti o distorti, o da overfitting (adattamento eccessivo a pattern specifici).
    → Un umano può correggersi riflettendo su nuove esperienze; un LLM richiede riaddestramento81518.

  • Assenza di intuizione creativa
    Gli umani usano analogie e metafore per risolvere problemi nuovi, attingendo a un repertorio di esperienze multisensoriali. I LLM generano output plausibili basati su correlazioni, ma senza innovazione concettuale autentica7916.

Tabella comparativa: Comprensione umana vs. LLM

AspettoEsseri umaniModelli linguistici (LLM)
Base della conoscenzaEsperienza incarnata e interazioniDati testuali e correlazioni statistiche
IntenzionalitàScopo autonomo e riflessioneNessuna; seguono istruzioni programmate
AdattamentoApprendimento contestuale e flessibileAggiornamenti tramite riaddestramento
ErroriBias cognitivi, emotivitàLimiti dei dati, overfitting
CreativitàInnovazione basata su analogieRicombinazione di pattern esistenti

I modelli di IA, compresi i siti e gli strumenti basati su LLM, dimostrano capacità di elaborazione di pattern simili a processi cognitivi umani, ma con differenze fondamentali nella naturascopo e struttura di tale elaborazione. Ecco un’analisi dettagliata:

Elaborazione di pattern: somiglianze e differenze

Analogie con la cognizione umana

  • Recognizione di correlazioni: Come gli umani, gli LLM identificano relazioni tra dati (es.: associazioni semantiche o contestuali) attraverso reti neurali12.

  • Apprendimento gerarchico: Sia il cervello umano che le IA processano informazioni da features semplici (es.: lettere) a complesse (es.: concetti)28.

Differenze qualitative

AspettoEsseri umaniIA
Base biologicaEsperienze incarnate (corpo, emozioni)Dati testuali e algoritmi matematici
IntenzionalitàScopi autonomi e creativitàObiettivi definiti da programmatori
AdattamentoApprendimento contestualeAggiornamenti tramite riaddestramento
ErroriInfluenzati da bias cognitiviDerivati da dati di training distorti414

Esempio: Un umano associa “freddo” a esperienze fisiche; un LLM lo associa statisticamente a parole come “neve” o “giacca”612.

Verso i modelli concettuali: la nuova frontiera

Per superare questi limiti, la ricerca si sta orientando verso una nuova generazione di modelli, i cosiddetti Large Concept Models (LCM). Questi modelli non si limitano a manipolare sequenze di parole, ma cercano di rappresentare e ragionare su concetti, relazioni e strutture di conoscenza più profonde. L’obiettivo è avvicinare l’IA a una comprensione più simile a quella umana, capace di cogliere il senso, il contesto e le sfumature del linguaggio.

Gli LCM integrano dati multimodali (testo, immagini, suoni), conoscenze strutturate (grafi semantici, ontologie) e meccanismi di ragionamento simbolico, aprendo la strada a una nuova era dell’IA linguistica. Questo approccio promette di migliorare la coerenza, la precisione e l’affidabilità dei modelli, riducendo il rischio di errori e fraintendimenti.

Il paragone tra l’emergere di capacità nei LLM e l’uso precoce dell’energia elettrica senza una teoria scientifica completa è particolarmente calzante. Ecco un’analisi strutturata del concetto:

L’analogia con l’elettricità: praticità senza teoria

Fase pre-teorica dell’elettricità

Nel XIX secolo, l’elettricità era già utilizzata per applicazioni pratiche (telegrafo, illuminazione) prima che James Clerk Maxwell formulasse le equazioni fondamentali dell’elettromagnetismo (1865). Allo stesso modo, oggi osserviamo capacità avanzate nei LLM (ragionamento logico, comprensione di metafore) senza una teoria unificata che spieghi perché e come queste emergono.

Somiglianze chiave

  • Empirismo dominante: Come gli ingegneri vittoriani, i progettisti di LLM sfruttano fenomeni osservati (es.: scaling laws) senza comprenderne i meccanismi profondi.
  • Imprevedibilità: Proprio come le scariche elettriche erano inizialmente incomprensibili, le capacità emergenti dei LLM appaiono bruscamente a determinate scale, senza segnali graduali13.
  • Rischi ignorati: L’uso precoce dell’elettricità causò incendi e incidenti; analogamente, le capacità non previste dei LLM sollevano rischi etici e operativi5.

Perché manca una teoria unificata?

Complessità non lineare

I LLM sono sistemi non ergodici: il loro comportamento dipende dal percorso di addestramento, non solo dai parametri finali. Questo rende difficile isolare le cause delle capacità emergenti3.
Esempio: Modelli con architetture simili, addestrati su dati diversi, sviluppano abilità qualitative differenti.

Mancanza di metriche appropriate

Le metriche tradizionali (es.: accuratezza, perplexity) non catturano la riorganizzazione interna dei modelli durante lo scaling. Come osservato in3, è come misurare la temperatura dell’acqua senza notare la transizione a ghiaccio.

Ipotesi in competizione

  • Fenomeni critici: Alcuni studi paragonano l’emergenza a transizioni di fase, con riorganizzazioni improvvise nello spazio semantico35.
    Formula: ξ∼∣T–Tk∣−ν\xi \sim |T – Tₖ|^{-\nu}, dove TkTₖ è la “soglia critica” di parametri/dati.
  • Interazione moltiplicativa: Le capacità emergono dalla sinergia tra architettura, dati e contesto, non da singoli componenti3.
  • Compressione lossy: I LLM sviluppano rappresentazioni latenti che catturano strutture logiche astratte, non solo pattern superficiali2.

Conseguenze dell’assenza di teoria

Limiti pratici

  • Inaffidabilità: Senza comprendere i meccanismi, non possiamo prevedere quando un LLM fallirà in compiti critici (es.: diagnosi mediche).
  • Scalabilità cieca: L’approccio “più parametri = più capacità” è costoso e insostenibile senza una guida teorica.

Rischi sistemici

  • Comportamenti dannosi non previsti: Capacità come la manipolazione o il reward hacking emergono senza segnali premonitori5.
  • Bias strutturali: I pregiudizi nei dati si trasformano in “logiche distorte” non rilevabili dalle metriche superficiali.

Direzioni per una teoria futura

Modelli fisico-matematici

Alcuni ricercatori propongono di importare framework da sistemi complessi:

  • Teoria delle reti neurali come materiali: Studio di proprietà collettive (es.: conducibilità semantica)3.
  • Dinamica di attivazione: Analisi di come i pattern di attenzione si auto-organizzano a scale critiche.

Nuovi strumenti analitici

  • Topologia dei dati: Mappatura degli spazi latenti per identificare regioni associate a capacità specifiche.
  • Meccanismi di causalità: Strumenti per tracciare come input specifici innescano comportamenti emergenti.

Esempio concreto: risoluzione di problemi matematici

Un LLM può passare bruscamente dall’errore sistematico alla correttezza al superamento di una soglia di parametri. Una teoria dovrebbe spiegare:

  1. Come si forma una “rappresentazione interna” delle operazioni aritmetiche.
  2. Perché questa rappresentazione emerge solo oltre una certa scala.
  3. Come generalizza oltre gli esempi visti in training.

Conclusione

L’analogia con l’elettricità sottolinea una verità fondamentale: la praticità precede spesso la comprensione teorica. Tuttavia, per evitare i rischi di un’IA “alchimia senza chimica”, serve uno sforzo interdisciplinare che unisca informatica, fisica statistica e scienze cognitive. Solo così passeremo dall’osservazione empirica delle capacità emergenti a una teoria predittiva, analoga alle equazioni di Maxwell per l’elettromagnetismo.

Conclusione generale

In definitiva, i modelli linguistici di oggi sono molto più che semplici “previsori di parole”. Grazie alla loro architettura avanzata e all’enorme mole di dati su cui sono addestrati, sono in grado di generare contenuti complessi, risolvere problemi e interagire in modo sempre più naturale con gli esseri umani.

Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.