Assunzioni intermediate dai vari canali di ricerca (WORK MAGAZINE)

Dati ripresi da un articolo dal titolo I servizi per l’impiego servono realmente? apparso sulla rivista online WORK MAGAZINE (adesso non più visibile)

In questo articolo vengono forniti fra le altre cose una serie di dati interessanti sulla percentuale di assunzioni intermediata dai servizi per l’impiego pubblici e privati:

-Sistema pubblico per l’impiego a livello nazionale, nel 2013: 3% delle assunzioni, pari a 50.000 (nel 2008, prima della crisi, era 6%)
-sistema pubblico Umbria: 10%
-sistema pubblico Toscana: 12%
-sistema pubblico Piemonte e Trentino: 18% ciascuno

Sistema privato per l’impiego (APL, agenzie per il lavoro), nel 2013, escludendo gli avviamenti al lavoro interinale: 30.000, pari a circa il 2% (nel 2008, prima della crisi, le APL intermediavano il 5%)

Michele Scarrone, Direttore della Direzione Politiche Formative e del Lavoro della Provincia di Genova, fornisce i seguenti dati (l’articolo purtroppo non è più visibile):

«Innanzitutto si tratta di dati che vengono raccolti in maniera errata o quantomeno contestabile. Sono stime desunte da domande rivolte ai lavoratori, spesso attraverso un’indagine telefonica, ai quali si chiede se hanno trovato lavoro o meno, mediante i servizi pubblici. Su un campione di 100 persone intervistate, è facile che solo 4 di queste si ricordino di essere, in qualche maniera, transitate dai CPI. Un lavoratore potrebbe aver visto un annuncio sulla bacheca del CPI ed aver stabilito un contatto personale andato a buon fine, quindi una mediazione vera e propria, ma gli strumenti utilizzati non riescono ad intercettarla. Il sistema di monitoraggio, insomma, non è statisticamente valido».

Per quanto riguarda la Provincia di Genova «Il 30% delle persone prese in carico dai CPI trova lavoro dopo aver seguito un percorso fatto di colloqui, orientamenti, avviamenti con il servizio Match, tirocini o seminari promossi dai CPI– afferma Scarrone – Questo 30% è un dato attendibile perché rilevato tramite l’incrocio delle nostre banche dati sui servizi erogati e le attivazioni eseguite. In base alla Legge, infatti, tutte le aziende che applicano un qualsiasi contratto di lavoro sono tenute a comunicarlo alla Provincia». Secondo il dirigente non si può fare di tutta l’erba un fascio «C’è una forte disomogeneità a livello nazionale. Al sud la situazione è indubbiamente difficile ma anche al nord ci sono differenze tra una provincia e l’altra anche. La media del 4%, però, è grossolana. Soprattutto al settentrione, ma non solo, ci sono CPI con esperienze di eccellenza».

Attenzione a non confondere la percentuale di assunzioni intermediata nel settore privato, vale a dire: Su 100 assunti nel settore privato, quanti hanno trovato lavoro tramite un determinato canale?, con la percentuale di persone che hanno trovato lavoro tramite un determinato soggetto rispetto a tutte le persone che si sono rivolte a quel soggetto per trovare lavoro, vale a dire: Fatto 100 il numero delle persone che hanno utilizzato i servizi, in questo caso, del centro per l’impiego, che percentuale ha trovato lavoro?

 

Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993.

 

Una risposta a “Assunzioni intermediate dai vari canali di ricerca (WORK MAGAZINE)”

  1. Nonostante tutto il servizio pubblico non è
    Così disastroso…piuttosto è disastrosa la visione politica e organizzativa (e ideologica) di certi attori politici ed economici che strumentalizzano i dati quantitativi…la politicizzazione dell’economia e della società prescinde dal reale bisogno e impera/dirige le azioni da intraprendere. La politica è importante se a servizio delle persone. E come, dice Benini, non si capisce perché all’estero certi discorsi non esistano, o comunque, non si “perda tempo” come si fa da noi. Evidentemente, credo, gli obiettivi di fondo sono di natura diversa…

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