Gli Stati Uniti e il limite di Ferguson: debito pubblico, spesa militare e il declino delle grandi potenze

Introduzione

Lo studio “Ferguson’s Law: Debt Service, Military Spending, and the Fiscal Limits of Power” di Niall Ferguson propone una nuova legge storica per comprendere il declino delle grandi potenze. Secondo “la legge di Ferguson”, ogni potenza che spende più per il servizio del debito pubblico che per la difesa militare rischia di cessare di essere una grande potenza. Il punto critico in cui la spesa per interessi supera quella per la difesa viene definito come “limite di Ferguson”.

Questa relazione tra debito pubblico e forza militare è analizzata sia teoricamente che storicamente, con un focus particolare sul caso attuale degli Stati Uniti, che nel 2024 hanno superato per la prima volta in quasi un secolo il limite di Ferguson. Attraverso casi storici di grandi potenze decadute come la Spagna asburgica, la Francia dell’Ancien Régime, l’Impero Ottomano e l’Austria-Ungheria, Ferguson mostra come il peso crescente del debito abbia compromesso la capacità di difesa e segnato l’inizio del declino geopolitico.


1. La legge di Ferguson e la dinamica del debito

Fin dall’antichità, la capacità militare di uno Stato è stata strettamente connessa alla sua capacità fiscale. Il debito pubblico, inizialmente concepito come uno strumento per “spalmare” i costi della guerra nel tempo, può diventare un fardello insostenibile se non accompagnato da prudenza fiscale.

Ferguson individua nel “limite di Ferguson” il punto in cui la spesa per interessi sul debito pubblico supera quella per la difesa. Superato questo limite, lo Stato rischia di dover tagliare le spese militari, indebolendo così la sua capacità di proiezione strategica. Ciò lo rende più vulnerabile a minacce esterne e meno credibile agli occhi di alleati e avversari.


2. Perché la spesa per interessi cresce più rapidamente

Le cause di questo squilibrio sono molteplici:

  • crescita del debito a causa di disavanzi cronici,
  • pressione politica a mantenere o aumentare la spesa pubblica non militare,
  • invecchiamento della popolazione e riduzione del gettito fiscale,
  • aumenti dei tassi d’interesse.

Nei sistemi democratici, il taglio della spesa militare è spesso politicamente più sostenibile rispetto ad altri tagli, rendendo il comparto difesa il primo a essere sacrificato.


3. Effetti della violazione del limite di Ferguson

Le conseguenze di un servizio del debito superiore alla spesa militare sono molteplici:

  • A breve termine: tagli al personale, obsolescenza degli armamenti, calo della prontezza operativa.
  • A lungo termine: incapacita di affrontare conflitti maggiori, perdita della deterrenza, erosione del prestigio internazionale.
  • Politicamente: polarizzazione interna, aumento dell’instabilità, crisi di legittimità.

4. Il caso degli Stati Uniti oggi

Nel 2024, per la prima volta dal 1940, la spesa per interessi negli USA (3,1% del PIL) ha superato la spesa per la difesa (3,0%). Le proiezioni indicano che entro il 2049 gli interessi sul debito arriveranno al 4,9% del PIL, quasi il doppio della spesa per la difesa (2,5%).

Ciò rappresenta un rischio concreto per la posizione di leadership globale degli Stati Uniti e richiede un intervento politico urgente.

I motivi della crescita del debito sono diversi:

  • Politiche fiscali espansive e tagli alle tasse
  • Aumento della spesa per welfare, sanità e difesa
  • Crisi economiche (2008, pandemia)
  • globalizzazione e relativa deindustrializzazione

Il ruolo della globalizzazione nella crescita del deficit americano

La deindustrializzazione degli Stati Uniti, accelerata dalla globalizzazione, ha contribuito in modo significativo all’aumento del debito pubblico, ma non ne è l’unica causa. Ecco come si inserisce nel quadro più ampio:

Deindustrializzazione, globalizzazione e debito

  • Deficit commerciale cronico: Con la globalizzazione, molte produzioni manifatturiere sono state delocalizzate all’estero, soprattutto in Asia. Questo ha portato a un saldo negativo persistente nella bilancia commerciale statunitense (oltre 770 miliardi di dollari nel 2023), che si traduce in una maggiore necessità di finanziarsi all’estero e quindi in un accumulo di debito513.

  • Importazioni e ruolo del dollaro: Gli Stati Uniti hanno potuto sostenere questa situazione grazie al ruolo centrale del dollaro come valuta di riserva globale. Il deficit pubblico americano è diventato uno strumento attraverso cui il mondo si rifornisce di dollari, necessari per il commercio e la finanza internazionale. Questo “privilegio esorbitante” ha permesso agli USA di mantenere deficit gemelli (commerciale e di bilancio) senza subire crisi valutarie immediate21.

  • Cambiamento del tessuto produttivo: La perdita di peso della manifattura (dal 18,1% all’11,2% del PIL tra il 1997 e il 2016, e al 10,7% nel 2021) ha ridotto la capacità degli Stati Uniti di generare surplus commerciali, aumentando la dipendenza da settori come la finanza e la tecnologia, ma anche la vulnerabilità a shock esterni e la necessità di importare beni di consumo e industriali35.

  • Effetti sociali e fiscali: La deindustrializzazione ha comportato la perdita di posti di lavoro ben retribuiti e una maggiore pressione sui programmi di welfare, aumentando la spesa pubblica e riducendo la base imponibile in alcune aree del paese3.


5. Casi storici

a. Spagna asburgica

Nel XVI secolo, la Spagna dominava il mondo grazie all’oro americano e al suo potente esercito. Tuttavia, la continua guerra e la rigidità del sistema fiscale portarono a un ricorso massiccio al debito, con frequenti default (8 tra il 1557 e il 1662). Nel XVII secolo, il servizio del debito assorbiva oltre l’80% delle entrate. La capacità militare ne risentì gravemente, e l’impero iniziò un inarrestabile declino.

b. Repubblica olandese

In netto contrasto, la Repubblica delle Province Unite mantenne una gestione prudente del debito. Tra il 1575 e il 1713, la spesa militare superò sempre quella per interessi. Solo in periodi di pace prolungata (1714-1729) si verificò il contrario. Questo equilibrio fu alla base del successo olandese nel conflitto con la Spagna.

c. Francia dell’Ancien Régime

Nonostante la sua potenza militare, la Francia non riuscì mai a creare un sistema stabile di gestione del debito. Il disastroso esperimento di John Law (1720) minò la fiducia nel sistema. Alla vigilia della Rivoluzione, il 50% del bilancio francese era assorbito dal debito. La guerra d’indipendenza americana aggravò la situazione. L’incapacità di finanziare la difesa e la mancanza di riforme provocarono il collasso del regime.

d. Impero Ottomano

Nel XIX secolo, l’Impero Ottomano si indebitò pesantemente con creditori europei per modernizzare esercito e infrastrutture. Dopo la guerra di Crimea, il servizio del debito superò spesso la spesa militare (es. 1875: 2,7 volte). Il default del 1875 portò alla creazione dell’Amministrazione del Debito Pubblico Ottomano, un controllo di fatto europeo sul bilancio imperiale. L’impero divenne fiscalmente dipendente e perse la capacità di mantenere l’integrità territoriale.

e. Austria-Ungheria

L’Ausgleich del 1867 rese il sistema fiscale inefficiente e frammentato. Già prima della Grande Guerra, il servizio del debito superava sistematicamente la spesa per la difesa. Al momento della guerra, l’impero era poco preparato militarmente. La priorità data ai pagamenti del debito compromise l’equipaggiamento e l’organizzazione dell’esercito, contribuendo al crollo dell’impero nel 1918.


6. Conclusioni

Attraverso un’analisi approfondita, Ferguson dimostra che la violazione prolungata del “limite di Ferguson” è un indicatore affidabile di declino delle grandi potenze. Tuttavia, tale condizione non è irreversibile. Gli Stati possono invertire la rotta con politiche fiscali responsabili, riducendo il debito o aumentando la spesa militare.

Nel caso attuale degli Stati Uniti, il superamento del limite nel 2024 rappresenta un campanello d’allarme. Senza una strategia credibile per riequilibrare le priorità fiscali, la leadership globale americana potrebbe entrare in una fase di declino, analoga a quelle già viste nella storia.


Bibliografia

Ferguson, N. (2025). Ferguson’s Law: Debt Service, Military Spending, and the Fiscal Limits of Power. Hoover Institution, Stanford University. Working Paper 202502.

Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Riproduzione riservata. Vedi le indicazioni relative a Informativa Privacy, cookie policy e Copyright.