Continuano le segnalazioni di mancanza di personale e di inadeguatezza dell’orientamento scolastico da parte di organizzazioni di datori di lavoro.
Sul Il Corriere della Sera di oggi Giovanni Brugnoli, vicepresidente di Confindustria con delega al capitale umano racconta i risultati dell’indagine svolta dalla sua associazione tra le aziende associate.
Nei prossimi 5 anni saranno circa 280.000 i «super tecnici» che le imprese non riusciranno a trovare sul mercato. «Ed è una cifra circoscritta solo a cinque settori produttivi -i cinque settori cardine per l’Italia, vale a dire la meccanica, l’agroalimentare, la chimica, la moda e l’ICT- e riferita solo ai prossimi cinque anni: se allargassimo l’orizzonte ci accorgeremmo che quella soglia è destinata a crescere». la cifra è stata calcolata confrontando i fabbisogni aziendali stimati, i pensionamenti previsti e il numero dei diplomati negli istituti tecnici.
«In questi anni la fabbrica è cambiata radicalmente ma non siamo riusciti a comunicare questa rivoluzione. Parliamo di ambienti che ormai assomigliano più a una sala operatoria. Sono titolare di una tessitura dove la trame e l’ordito, il colore del prodotto e tante altre operazioni si governano con un touch screen».
Secondo Brugnoli è necessario «Un grande lavoro di orientamento scolastico, sulle famiglie e sui ragazzi facendo capire loro dove lo studio si può maggiormente concretizzare in uno sbocco di lavoro e quali sono le opportunità offerte dal territorio in cui vivono. Da qui può mettersi in modo un percorso virtuoso che magari comincia con l’alternanza scuola-lavoro, con la conoscenza delle opportunità offerte. Si comincia così impegnandosi, faticando ma aggiungendo al proprio curriculum cose fatte anziché semplici sogni».
Leggi l’articolo su Il Corriere della Sera.