Due concetti collegati ma diversi
Nel contesto dell’orientamento professionale, uno degli obiettivi principali è aiutare la persona a conoscere meglio sé stessa: le sue potenzialità, i suoi limiti, le sue preferenze. Competenze trasversali e atteggiamenti sono due caratteristiche fondamentali da esplorare. Spesso questi due concetti vengono confusi o usati come sinonimi, ma in realtà si tratta di aspetti distinti, anche se interconnessi.
In questo articolo cercheremo di chiarire:
- che cosa sono le competenze trasversali e gli atteggiamenti,
- quali sono le differenze tra i due,
- in che modo si influenzano reciprocamente,
- perché è importante considerarli congiuntamente nei percorsi di orientamento.
Cosa sono le competenze trasversali?
Le competenze trasversali (note anche come soft skills o capacità trasferibili) sono abilità che non appartengono a un settore tecnico specifico, ma che si rivelano fondamentali in qualsiasi contesto di studio, lavoro o vita quotidiana.
Sono azioni osservabili, espresse solitamente con verbi, e fanno riferimento a ciò che una persona sa fare a livello relazionale, organizzativo, cognitivo o emotivo.
✳️ Esempi di competenze trasversali:
- lavorare in gruppo
- risolvere problemi
- gestire il tempo
- comunicare in modo efficace
- adattarsi ai cambiamenti
- ascoltare attivamente
- apprendere rapidamente
Le competenze trasversali possono essere apprese, allenate, sviluppate, sia attraverso esperienze formative che attraverso il lavoro o la vita quotidiana. Sono oggi particolarmente valorizzate dal mercato del lavoro, tanto che in molti contesti vengono considerate tanto importanti quanto le competenze tecniche.
Cosa sono gli atteggiamenti?
Gli atteggiamenti descrivono il modo in cui una persona si pone rispetto al lavoro, alla formazione, al cambiamento, alle relazioni o a sé stessa. Sono disposizioni interne, espresse solitamente con aggettivi, che riflettono il temperamento, le inclinazioni personali, la motivazione e lo stile comportamentale.
✳️ Esempi di atteggiamenti:
- preciso
- affidabile
- curioso
- determinato
- socievole
- cauto
- timido
Gli atteggiamenti hanno una base più stabile e profonda rispetto alle competenze. Possono cambiare nel tempo, ma spesso richiedono un lavoro più lungo e un processo di consapevolezza e rielaborazione personale.
Le differenze principali
Competenze trasversali | Atteggiamenti |
---|---|
Si esprimono con verbi | Si esprimono con aggettivi |
Riguardano ciò che una persona sa fare | Riguardano come una persona si comporta |
Sono osservabili e sviluppabili | Sono disposizioni interiori più stabili |
Possono essere apprese e allenate | Possono essere riconosciute e modificate, ma più lentamente |
Dipendono anche dal contesto | Dipendono in gran parte dalla personalità e dalla storia |
Una relazione dinamica
Nonostante siano distinti, competenze trasversali e atteggiamenti sono strettamente connessi.
1. Gli atteggiamenti facilitano o ostacolano l’espressione delle competenze trasversali
➡️ Gli atteggiamenti sono il terreno emotivo/comportamentale su cui le competenze trasversali si sviluppano ed esprimono.
Un atteggiamento positivo può potenziare una competenza, uno negativo può ostacolarla.
✅ Esempi:
- Una persona curiosa (atteggiamento) avrà più facilità a imparare rapidamente (competenza).
- Una persona socievole tenderà a esprimere con più naturalezza la competenza comunicare con efficacia.
- Una persona insicura o ansiosa potrebbe avere più difficoltà a gestire i conflitti o a prendere decisioni.
2. Le competenze trasversali possono rafforzare alcuni atteggiamenti
➡️ Sviluppare competenze attraverso l’esperienza può modificare positivamente alcuni atteggiamenti.
✅ Esempi:
- Una persona che impara a gestire il tempo e vede i risultati, può diventare più fiduciosa e responsabile.
- Chi si esercita a parlare in pubblico può diventare meno timido e più aperto.
Perché è importante distinguere fra atteggiamenti e competenze trasversali (ma anche integrarli) nel colloquio di orientamento
Nel corso di un colloquio di orientamento, saper distinguere tra competenze trasversali e atteggiamenti permette all’operatore di:
- formulare domande più mirate (es. “Come tende a comportarsi sul lavoro?” per esplorare atteggiamenti; “Cosa sa fare bene?” per rilevare competenze),
- guidare la persona a una maggiore consapevolezza di sé,
- progettare un intervento personalizzato che tenga conto sia delle abilità da potenziare che delle disposizioni personali da valorizzare o riequilibrare.
Inoltre, nella costruzione di un bilancio di competenze o di un progetto professionale, è essenziale integrare entrambi gli aspetti per identificare il contesto di lavoro più adatto alla persona, sia sul piano delle attività sia sul piano relazionale e ambientale.
Conclusione
Saper leggere la persona attraverso la doppia lente delle competenze trasversali e degli atteggiamenti è una competenza fondamentale per chi opera nell’orientamento.
È proprio nell’equilibrio tra ciò che so fare e come mi comporto che si costruisce l’identità professionale di ciascuno.
Investire tempo nell’osservare, distinguere e far emergere questi elementi durante il colloquio significa accompagnare le persone verso scelte più consapevoli, sostenibili e autentiche.
Articolo contenuto sul sito www.orientamento.it. Autore Leonardo Evangelista. Leonardo Evangelista si occupa di orientamento dal 1993. Leggi Informativa privacy, cookie policy e copyright.